Tagliare col passato

Scenario alternativo di Huemac

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    Game Master
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    Fine del XX secolo

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    Anonymous
    Pensato Ichtaca
    Pensato Huemac
    Antica lingua Viashino
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    GagtbYs



    Sta arrivando. Sento la sua mente, il suo dolore avvicinarsi e questo strazia la mia anima. Ho già visto giorni fa che sarebbe giunto qui per eliminarmi e, appena arriva, gli sorrido: oramai la vita mi è insopportabile in questo corpo debilitato dalla malattia. So che mi ha visto, sento il suo stupore che per un attimo soverchia il suo tormento.

    Sei arrivato, figlio mio. Ho visto il tuo arrivo giorni fa, e so perché sei qui.

    Gli sussurro con dolcezza paterna nella mente.

    So che devi eliminarmi, ma concedimi un ultimo desiderio e conversa un po' con questo vecchio.

    Sento la tristezza sgorgare dal suo cuore sebbene imprigionata nel profondo del suo animo; tristezza mischiata a odio. L'odio travolgente però non è rivolto a me.

    Perdonatemi padre

    Mi dice, anzi supplica col pensiero. Oramai sono diventato anche sordo e lo sa, ma è a conoscenza anche che la mia mente si è affinata al punto da poter leggere con facilità i suoi pensieri.
    Voglio sapere.

    So che non vorresti mai uccidermi, te lo leggo nel cuore. Ma perché lo fai?

    Sento una lacrima di sangue sgorgare dal suo cuore, questione di un attimo prima della risposta.

    Tacete padre!

    Il suo cuore di pietra trattiene il magma di sentimenti, da cui posso saggiare la paura. Paura di essere scoperto, di cosa sta diventando, o delle conseguenze delle sue azioni? Tutte e tre. Cerco di osservare meglio il suo animo e vedo che la paura è nel parlare. Probabilmente agisce per conto di un mentalista, quindi lo rassicuro.

    Non temere, cancellerò ogni traccia di questo discorso tra me e te dalla tua memoria, ma dimmi la verità.

    Mio figlio sospira. Cosa ti attanaglia a tal punto giovane germoglio della tribù? Bramo di conoscere le sue sofferenze, cosa l’ha portato a compiere un dovere che odia così tanto.

    Padre, mi devo infiltrare in una organizzazione che minaccia il mondo intero fino ai suoi fondamenti. E per guadagnare la fiducia del suo capo devo portargli la tua testa. Lui è un uomo dagli occhi terribili, che sa leggere abilmente l’animo. Mi scuso quindi per non aver detto nulla prima.

    È sincero. D'altronde lo conosco da quando è uscito dall'uovo, per me il suo funzionamento è chiaro come il sole. Tuttavia non capisco bene cosa voglia dire, quindi osservo i suoi ricordi a ritroso seguendo la rete, nodo per nodo fino ad arrivare ad una inquietante verità. Le immagini relative all'Arxaios, al tempio mobile, alla donna scintillante e all'uomo con la spada di fulmine si palesano a me e se il mio corpo non fosse paralizzato, sarebbe scosso da un sussulto per quelle orribili scoperte.

    Capisco figliolo. Però permettimi una domanda. Sei sicuro di riuscire ad uccidermi?

    Huemac abbassa lo sguardo al suolo.

    Sì, penso di farcela padre. Mi avete insegnato bene a far tacere le mie emozioni ed i miei sentimenti davanti al dovere.

    Sorrido di nuovo. È cresciuto così tanto come assassino, sono fiero di lui.

    E pensi di riuscire ad impedire a Hardt di compiere la sua follia?

    Gli domando curioso, ma lui resta titubante.

    Non aver timore di parlare, figliolo. So che odi che si giochi con la tua mente, ma permettimi di non rendere vano il tuo ed il mio sacrificio. Non vivrai sempre con il rimorso, la modifica che farò alla tua memoria durerà una luna.

    Lo tranquillizzo nuovamente.
    il viashino mi ringrazia e poi risponde:

    Non lo so se sarò capace, ma non sono il solo. Sto collaborando con alleati ed amici molto potenti. Sono certo, tuttavia, di dare tutto me stesso perché la nostra tribù resti al sicuro.

    Soddisfatto della risposta e ricevendo le immagini di alcuni umani con cui è diventato buon amico, gli auguro buona fortuna.

    Huemac, fammi un ultimo favore.

    Gli chiedo infine

    Prendi il cristallo che genererò davanti al mio volto e tienilo a contatto con la mia fronte. Non voglio che ti esilino nuovamente, mentre svolgi il tuo dovere per il bene della tribù. Lascia che nasconda la mia memoria di questo incontro nella gemma e poi lasciala sul mio corpo.

    Davanti alla mia fronte si crea dal mio pensiero un cristallo, mio figlio quindi esegue quanto gli avevo chiesto. Nel cristallo infine metto indicazioni sul trattarlo da esule (ma senza nuocergli attivamente) finché non porterà la testa di Hardt. Per il bene del villaggio. Eccetto per Cohuatl, la cui disposizione sarà di informarlo di ciò tra due lune. Inoltre nel cristallo nascondo anche la trappola per la sua memoria. Una malia che agirà appena le condizioni si verificheranno: ossia appena il mio sangue bagnerà le sue squame. Sento il suo animo scalciare, ribellarsi alla sua disciplina. Il suo cuore gridare straziato... sì il colpo finale attiverà ora, oppure non ne sarà più in grado.

    Padre. Vivrete sempre nei miei ricordi.

    Huemac mi abbraccia con tenerezza poi le sue mani si spostano rapidamente. Intuisco cosa vuole fare ma non posso opporre resistenza, e anche potendo non lo farei. Ripenso alla visione sul mio ultimo momento: non era certo questo il senso in cui pensavo si sarebbe realizzato il morire dopo un abbraccio dal mio figlio perduto, ma ora che tutto è compiuto, so che posso spegnermi. Contemporaneamente a questo pensiero sussurro con la mente soltanto una benedizione. La mia ultima benedizione, poi-

    -CRACK-



    -Un colpo rapido e la testa di Ichtaca ruotò di centottanta gradi, producendo un rumore di ossa rotte. L'anziano, tuttavia, aveva un'espressione serena. Se non fosse morto immediatamente sarebbe stato fiero della dedizione ai valori della tribù mostrata dal figlio e della sua capacità di uccidere senza causare dolore. In quell'ultimo istante l'anziano rammentò la visione che gli aveva mostrato come non sarebbe morto prima di ritrovare un abbraccio da parte del figlio, trovando anche ironico, in un certo senso, che proprio quel contatto sarebbe stato la causa della sua dipartita. Di quell'assassinio Huemac avrebbe ricordato solo di essersi introdotto nella capanna del sommo sacerdote e di avergli rotto l'osso del collo. Solo dopo un mese (il tempo stabilito dell'anziano mentre imponeva la malia sulla memoria del figlio), avrebbe ricordato la verità. Il viashino, dunque, ricompose il corpo del padre e vi posò davanti una statuetta di Yohualliteotl modellata in legno nero e, dopo aver recitato una silenziosa preghiera decapitò il suo mentore ed uscì dall'abitazione mentre piangeva lacrime di sangue, utilizzando lo strazio per alimentare la propria determinazione nel compiere il suo dovere mentre portava con sé il macabro trofeo nella fuga da quel villaggio, ormai non più suo.


    Note: Ho chiesto il permesso a WarrenByron per usare Aleksander e se la richiesta sarebbe in Character o meno.
    Tanti cioccolatini per Warry che mi ha permesso di essere ancora una volta sadico con il mio Viashino.
     
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