Echo II

[Silje; Vampiro]

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    echo ii

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    ATTENZIONE!
    Per giustizia divina, vi devo invitare a leggere Echo I prima di proseguire: sono collegate e, in aggiunta, avvenute immediatamente una dopo l'altra.






     «Io non l’ho abbandonato, Ersatz. Non l’ho abbandonato.»

     Per qualche istante tutto tace, ma a Silje questo silenzio non piace affatto. Avanza dunque nello studio, raggiungendo la scrivania dov’è seduto Ersatz. Nonostante la porta aperta e richiusa violentemente, l’aver parlato e l’essersi avvicinato, l’uomo che ha di fronte continua a tenere la testa fissa su uno dei giornali più letti di Bedhlugosi, Il Vampiro Illustre. In prima pagina, con annessa fotografia in bianco e nero, vi è l’annuncio della morte di Klaus.

     «Ersatz?!»
     «Non ho motivo di rivolgere parola a qualcuno che ha dimenticato le buone maniere. Ti ho educato molto meglio di così.»
     «Ti sembra il momento di rimproverarmi? Tuo figlio è morto.»
     Ersatz solleva lo sguardo, accigliato. Impiega qualche secondo di troppo per chiudere e riporre il giornale in un cassetto della scrivania… quasi come se fosse seccato di avere una conversazione che, presto o tardi, sarebbe avvenuta comunque.
     «Sì. E cosa ti importa? Che io sappia sono mesi che non vi rivolgete parola.»
     «Sai bene che io e Klaus abbiamo un rapporto… Lo sai. Complicato. Non era la prima volta che –»
     « – che decidevi di allontanarti da lui nella speranza che sentisse la tua mancanza? E non provare a rifilarmi un’altra motivazione, Silje: sono quasi vent’anni che ti conosco e so bene che tipo di sentimento vi ha uniti finora.»

     Silje indietreggia di un passo, senza volerlo. Il legame tra lui e Klaus non è mai stato argomento di discussione con i Kjaerstad, se non una singola volta con Irene, e fino a poco fa era convinto che così sarebbe rimasto per sempre. Non che sia davvero un segreto per qualcuno: tra le loro disattenzioni, domestici pettegoli e Anatije1 che non sa tenere bene la bocca chiusa, era impossibile che la voce non si spargesse tra i confini della loro dimora, Ersatz compreso.
     «Già che siamo in argomento» continua l’uomo «spero tu sappia cosa ha spinto me e Irene a scegliere Marlene come sua sposa: non avreste potuto avere dei figli e la famiglia sarebbe morta con voi. Inoltre… Sareste dovuti essere fratelli, non amanti.»
     Silje scuote il capo: «Adesso vuoi giudicare anche il mio legame con tuo figlio? Onestamente non mi importa, Ersatz. Ho superato il dispiacere di aver partecipato al matrimonio come testimone… una decina d’anni fa, più o meno. Ma di questo devi ringraziare Klaus e Marlene che, nonostante le tue decisioni, mi hanno permesso di considerare Arianna una figlia. Fin’ora non ti sei mai degnato di sapere cosa ne pensassi al riguardo e non vedo perché prenderti la briga, proprio adesso, di confessarmi il tuo punto di vista..» Il giovane forza un sorriso, anche se è evidente il suo risentimento per questo e innumerevoli altre cose. «Le apparenze sono tutto, non è così? È per questo che non hai mai chiesto il divorzio ad Irene per coronare la tua storia con Axel2
     «Non parlare di quello che non sai.»
     «Oh, credo di saperne abbastanza. A differenza tua, Axel si è sempre interessato a me e Klaus. Ha fatto di tutto per farci sentire amati e benvoluti, e non sto qui a ricordarti cosa ha fatto invece per te e Anatije. Peccato tu non abbia imparato un bel niente da lui: Axel non avrebbe mai permesso a Irene di non piangere il cadavere di suo figlio.»

     Ersatz si alza di scatto, facendo il giro della scrivania per raggiungere il ragazzo. Silje sarebbe tentato di indietreggiare ancora, ma la consapevolezza di star facendo la cosa giusta lo tiene ancorato sul posto. Mai prima d’ora si è permesso di rinfacciagli nulla e mai avrebbe creduto di doverlo fare. Lo ha amato così tanto.
     «Non hai alcun diritto di rivolgerti a me in questo modo, dopo tutto quello che ho fatto per te.»
     «E che non hai mai fatto per Klaus.»
     «Avete avuto esattamente le stesse cose.»
     «Solo che io ho imparato a fare a meno di un padre, mentre Klaus aveva bisogno di averne uno.»

     Ersatz sbatte un pugno contro la scrivania e dei brividi danzano lungo la schiena dell’altro. Nemmeno adesso Silje indietreggia, anche se teme di star giocando col fuoco: l’uomo che ha davanti è ben più forte e temibile di lui, e non impiegherebbe molto per fargli pentire di essere venuto al mondo. Per un istante, il suo respiro si blocca nel petto per la paura.
     «Dove vuoi arrivare, Silje? Vuoi forse dirmi che Klaus era diventato non meritevole di portare il mio nome a causa mia? Perché sarebbe ridicolo. Sai bene anche tu che lui è sempre stato… diverso
     «No, Klaus non è diverso. Klaus è incompreso da quando ha esalato il suo primo respiro, e mi stupisce constatare che dopo trent’anni tu ancora non l’abbia capito. Credi che avrei passato la mia intera vita ad amare un mostro?»
     «Questa tua ossessione per mio figlio è stato il tuo unico errore. Avresti potuto – »
     «Avere un’esistenza felice, tranquilla e priva di imprevisti? Io non l’ho mai desiderata, Ersatz. Io non ho mai voluto sposare una donna qualunque e portare avanti il nome della mia famiglia. Non ho mai desiderato una carica importante grazie ai miei studi – perché se ho passato una vita intera sui libri, è stato solo per mio diletto. Se è per questo, non ho nemmeno mai avuto una vita così serena come credi e mi va più che bene. Klaus, tuo figlio… Lui è l’unica cosa che io abbia voluto fin’ora. Perché lui merita molto più di quello che credi e… Io lo amo davvero. Ho versato lacrime e sangue pur di averlo al mio fianco, ho ingoiato delusioni a non finire solo per un suo sguardo, ma lo amo e non smetterò di farlo nemmeno adesso. L’unica cosa che mi rattrista in merito, è aver avuto il coraggio di dirtelo apertamente solo adesso.»

     Ersatz solleva appena lo sguardo, insolitamente triste in volto. Il giovane non può fare a meno di notare quanto il suo volto sia così simile a quello di Klaus, come sembrino essere l’uno la fotocopia dell’altro – e, nonostante ciò, essere due facce della stessa medaglia.
     «Vivrai meglio senza di lui, Silje.»
     «No che non vivrò meglio senza di lui! Come puoi dire una cosa simile? Come puoi, proprio tu, dopo quello che hai vissuto con Axel, dirmi questo?! E per non so quale assurdo motivo, non posso nemmeno degnarlo di una sepoltura né sapere chi o cosa me l’ha portato via!» Silje afferra Ersatz per il collo della camicia, incapace di contenere la frustrazione e la rabbia «Dimmelo, Ersatz! Merito di sapere come lo merita il resto della tua famiglia! Dov’è Klaus?! Perché? Perché mi hanno privato dell’unica persona che avessi mai amato davvero?!»

     Ersatz lo spinge a qualche metro di distanza, costringendo il giovane a barcollare nel tentativo di non perdere l’equilibrio. Mantenere la calma sembra una cosa difficile per entrambi, adesso.
     «Vuoi sapere come stanno le cose, Silje Ylvisåker? Loro hanno deciso che ormai Klaus aveva superato ogni limite e io non ho potuto fare altro che salvare la faccia della mia famiglia. Non vi è nessun cadavere perché il rischio che diventi un Poltergeist3 o qualche altro genere di mostro è alto in soggetti come lui. Non starò qui ad elencarti tutti i crimini commessi dalla tua anima gemella perché almeno la metà – se non pure di più – ti sono già pervenuti o ne eri addirittura complice in qualche modo. Avrei dovuto mettere alla gogna anche te, ma che Heith mi perdoni se ho pensato di salvare almeno uno di voi due. Marlene sarà stata una bastarda a sparire con Arianna senza dirci nulla, eppure non possiamo negare sia sicuramente più furba di te.»

     Silje tace. La rabbia e la delusione sul suo volto lasciano presto spazio a uno sguardo concentrato ma vacuo, come se nella sua mente vi sia un flusso di pensieri senza fine. Pure se volesse credergli, che senso avrebbe non riportare un cadavere a casa? Perché non organizzare una morte pulita e insabbiare più facilmente il tutto? Ma soprattutto…
     «Non sai dov’è Marlene?»
     «Credevi le avessi consigliato io di sparire? Perché sei davvero fuori strada. Non ha parlato con nessuno di noi, nemmeno con Anatije… Ma la troveremo facilmente, non può essere andata molto lontano con quei quattro soldi che ha rubato da Klaus.»
     «Oh, no. A costo di non rivedere mai più mia figlia, giuro su Heith che non la troverete.»

     Il giovane lascia scivolare sul proprio viso le lacrime che ha faticato a trattenere fino a questo momento. Perdere le uniche due persone che abbia mai amato in vita sua, sua figlia e un padre nel giro di qualche giorno è un dolore così forte che non esistono parole in grado di descriverlo. Ma Silje non vorrebbe mai che Arianna crescesse in un ambiente simile, dove le apparenze contano più dei suoi sentimenti. Non può fare altro che fidarsi di Marlene e appoggiare la sua decisione, chiunque sia stato a darle man forte in ciò.
     «Arianna è mia nipote. Quella bambina è l’unica cosa che mi resta per salvare la faccia dopo un fallimento come Klaus.»
     «Con che coraggio lo giudichi un fallimento? In una vita intera sei riuscito solo a ingravidare Irene per mettere al mondo Klaus, cazzo!» urla Silje a pieni polmoni, la rabbia e la frustrazione che gli impediscono anche solo di rivolgere uno sguardo all’altro «Se solo Axel fosse ancora qui, adesso sapresti chi diamine è il vero mostro in questa famiglia!»

     In un lampo, Silje viene scaraventato contro la libreria alle sue spalle: qualcosa l’ha colpito con estrema violenza e senza che Ersatz muovesse un dito, lasciandolo per qualche istante senza fiato a causa dell’impatto. Nel momento in cui tenta di rimettersi in piedi, dei filamenti simili a corde fuoriescono dai palmi dell’altro Vampiro; nel giro di qualche istante si ritrova avvolto, compresso in questa morsa fatta di ira e disappunto. Non è la prima volta che gli vede perdere la pazienza – ma è la prima volta che non è Klaus a subirne le conseguenze.

     «So quanto è forte il dolore che provi, Silje. Ma vedrai, la rabbia che senti svanirà alla svelta, perché tu sei nato per incassare i colpi e restare in silenzio, per soffrire in un angolo della tua stanza senza che nessuno ti veda. Presto Klaus sarà solo un triste ricordo e tu sarai l’ombra di qualcun altro…»
     Silje, la faccia contorta dal dolore per la morsa, non distoglie lo sguardo. Nonostante le lacrime e i polmoni che lo supplicano di restare in silenzio, il suo spirito di autoconservazione è ormai quasi inesistente. Non vuole lasciargli l’ultima parola – Lui non l’avrebbe mai fatto.
     «Anche tu… sei fortunato, Ersatz… Se io avessi… la metà del coraggio di Klaus… adesso saresti morto

     Il volto di Silje viene raggiunto da un pugno, poi un altro e un altro ancora. Il sangue, caldo e ancora vivo, scivola fino a macchiargli il collo della camicia di seta. Non prova né a liberarsi né a replicare verbalmente in qualche modo: se c’è una cosa che ha imparato stando con Klaus – per stessa ammissione di quest’ultimo – è che non vi è nulla di interessante in una preda che si lascia sopraffare così facilmente. Ersatz non è mai stato così simile a suo figlio.
     «Non c’è bisogno io informi la servitù che non sei più il benvenuto in questa casa, vero?»
     «Non era mia intenzione tornarci.» replica Silje aspettando di essere liberato, cosa che accade nel giro di qualche istante «Ci vedremo il giorno del funerale e sarà l’ultima volta che saremo obbligati a respirare la stessa aria. A quello devi invitarmi per forza, no? Le persone si farebbero troppe domande se io mancassi
     Ersatz digrigna i denti e, per il giovane, questa non è altro che una piccola vittoria. Non può fare a meno di sorridere mentre si aiuta con la libreria poco distante per alzarsi. In questo momento, quell’uomo non gli è mai sembrato così insignificante.

     «Che Heith guidi i tuoi passi, Silje.»
     «E che Spirae ti accolga presto tra le sue braccia, Ersatz. Au revoir.»





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    annotazioni


    1Sorella adottiva di Klaus. Lo specifico perché finora è stata solo accennata e nient’altro.

    2Axel è il padre biologico di Anatije e l’unico vero amore di Ersatz [role: Another Love]. Poiché ci sarebbero chicche da sapere non ancora presenti in giro sul forum, lascio uno spoiler con un riassuntino ─ fatto così bene che sono circa otto role contenute in 3k caratteri ─ alla fine delle Annotazioni. Potete non leggerlo e aspettare, ma se proprio siete curiosi...

    3Ersatz dubitava che un individuo senza ricordi potesse poi trasformarsi in un Poltergeist, per tale ragione non si è preso la briga di incenerire il cadavere né tanto meno di dargli una sepoltura. [DISCLAIMER. Questa decisione è stata presa per giustificare gli avvenienti della Quest Secondaria Hearts. Alerion inizia la sua storia sul GDR ricordando parte delle torture subite dal padre poco prima di morire e il cadavere non ho di certo deciso io fosse vivo e vegeto nel Bosco dei Giganti.]

    Vorrei non dover fare degli spiegoni in molte delle cose che scrivo ma, purtroppo, sto completando il background infinito di Alerion e Silje alla rinfusa e quindi ogni volta mi tocca fare un casino. Per il resto non so che dirvi: Silje sta prendendo il monopolio delle mie scene in solitaria e fa benissimo. Chissà perché non l’ho mai fatto diventare PG se mi piace così tanto... Sarà che è un cazzo di Taumaturgo Tattico.

    Axel è un Eloniano Umano conosciuto per caso durante un viaggio di Ersatz nel Phaldebar – durante il quale, però, Ersatz dice di essere un mercenario. Restano in contatto per più o meno una settimana, vedendosi ogni giorno e consumandosi a vicenda. Trascorsa la settimanella, Ersatz sparisce senza lasciare traccia, perché deve far ritorno a Coolkharea e ai suoi doveri da Pharemita e marito di Irene.

    [Another Love] Diversi anni dopo, si incontrano nuovamente sul campo di battaglia Midgardiano [riferimento di storyline: Capitolo 12 – Repetita Iuvant], e Axel ferisce gravemente Ersatz non riconoscendolo tra la mischia. Dopo un secondo check, Axel mette la sua cappa eloniana al collo di Ersatz e lo porta via, facendolo medicare come se fosse uno del suo schieramento. Long story short, Axel se lo porta a casa e, al risveglio, i due impattano prima di finire di nuovo a letto – ma nemmeno questa volta Ersatz confessa di essere un Pharemita.

    [???] Dopo qualche settimana di assoluto niente, dove i due si comportano quasi da marito e marito, Axel supplica Ersatz di lasciare tutto e venire con lui nel Phaldebar, ma ovviamente il Vampiro non accetta. Confessa a Ersatz di vivere a Coolkharea, di avere una moglie e di non poter fare altrimenti – perché le sue discendenze Phaldebite, purtroppo, lo legano terribilmente al concetto di “portare avanti il buon nome della famiglia”.

    [???] Fast forward a diversi anni dopo, Axel viene a conoscenza di avere un male incurabile. Colto dai drammi esistenziali, fa le valigie e parte alle volte di Bedhlugosi, disertando e portando con sé una minuscola Anatije – avuta da una moglie Invernale per cui non prova nulla e lasciata al suo destino nel Phaldebar. Giunto a Bedhlugosi, non impiega molti giorni per trovare la famiglia Kjaerstad vista la sua nomea, incontrando dunque per l’ennesima volta Ersatz. I due iniziano a vedersi all’insaputa di chiunque, fino a quando…

    [???; ???] … Irene non viene a scoprire di Axel ma – essendo una relazione aperta e un matrimonio combinato – non gliene potrebbe fottere di meno, tant’è vero che invita Axel a stare da loro per qualche tempo. In questo frangente, sia Klaus che Silje – poco più che bambini – comprendono che l’Umano sia qualcosa di più di un semplice amico di famiglia, tant’è vero che Klaus accusa più volte Axel di voler rovinare la sua famiglia.

    [???; ???; ???] Dopo diverso tempo, la presenza di Axel e Anatije sembra ben più che accettata. Ma come in ogni buona storia, dopo il sereno arriva la catastrofe: Axel confessa ad Ersatz di essere a Bedhlugosi perché prossimo alla morte, e non ha alcuna intenzione di far crescere Anatije in un posto come il Phaldebar. Come ultimo desiderio, dunque, chiede a Irene e Ersatz di adottare la piccola in fasce che, grazie ai suoi lineamenti candidi e dolci da Invernale, può tranquillamente sembrare una Kjaerstad.

    ─ Ho un casino di roba da scrivere, come potete vedere.
    Sono almeno una role per ogni paragrafo. ─



    Quote Credits.
    My Obsession by Cinema Bizarre


     
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