[EVENTO] La battaglia delle cinque fazioni

La battaglia delle cinque fazioni

«No, no e no!» Le parole di Laura rimbombavano nell'atrio della Fortezza, mentre Lithium ghignava istericamente. La sua mano poggiava leggiadra sul pomo della spada mentre le gambe continuavano ad avanzare verso il balcone: dopo tanto tempo, la donna stava per tenere un discorso pubblico, nonostante la nuora ne fosse ben contraria.
L'aria era solenne e pesante, il popolo ascoltava con sentimenti misti tra terrore e patriottismo, in quanto tutti i rapporti internazionali potevano cambiare improvvisamente.

Leopold Pursoie sedeva, giocando a scacchi, assieme ad Arnskar. «Asgard si sta muovendo.» Disse il capo di Conartha all'uomo che, fino a qualche anno prima, considerava come una semplice leggenda. «Noi che dobbiamo fare?» Aggiunse, posizionando il cavallo in A8. Scacco in due turni se tutto fosse andato bene. «Sì, è vero... Non possiamo aspettare che gli altri ci precedano. Questa volta no. Questa volta Conartha dovrà sporcarsi le mani...». Regina in B10. Tutto bene. «E questa volta dovremo rischiare. Dovremo usare le forze di Pharoreim che mi hai concesso.» Aggiunse poi, per poi accorgersi di essere caduto nella trappola del Pendragon: adesso era lui a tenere sotto scacco il capo di stato Conarthiano, che non poteva più muovere la sua pedina chiave se non voleva perdere la partita.

«ASGARDIANI! Essenze di acqua, di vento, di aria e di fuoco. Figli dell'inverno, dell'estate, del mare e dell'autunno. Come ben saprete, i rapporti con gli altri stati sono recentemente cambiati, non saprei dire se in meglio o in peggio.» La leader sospirò, abbassando preoccupata lo sguardo «Ma una cosa sola conta! Vincere, e VINCEREMO!» La donna alzò il pugno al cielo e tutto il popolo la seguì esultando, quindi dovette aspettare che gli animi si calmassero prima di riprendere.

Ad Elonia gli animi erano altrettanto irrequieti, i cavalieri galoppavano da una parte all'altra portando notizie ai vari Lord, che avevano indetto un consiglio d'urgenza.
«Non siamo pronti, no! Dissidi ora... Non ci vogliono.» Il maestro Markrit pareva disperato.
Woodsword prese parola provando a ragionare sulla situazione «Non possiamo però restare indietro... Il popolo! Il popolo ci odierà se lasciamo alle altre fazioni la gloria».
«Dobbiamo convocarlo. Ci tocca. Preparate i draghi, dobbiamo volare.» Concluse Markrit rassegnandosi all'inevitabile.

«Ebbene!» Le mani di Lithium ora tremavano, continuava però a fare il suo dovere «Ormai è necessario che affrontiamo queste difficoltà, ci saranno perdite, ma ne usciremo vincitori.» L'esercito si mise sull'attenti, come a volersi mettere in formazione.

I piedi di Kennah Mustardes poggiavano sul tavolo del suo ufficio mentre un lacchè glie li massaggiava «Ooooh sì, massaggio rilassante, ci voleva.» La leader di Nuova Dhestelyon cercava di non pensare agli ultimi avvenimenti geopolitici, ma l'aeronave era oramai diretta nel punto di maggiore interesse degli ultimi giorni, ove gli occhi di tutti erano puntati. Un sorriso beffardo le adornava il volto: «Arrivando per primi, nessuno ci potrà fermare».

I cittadini di Asgard non sembravano per nulla tranquilli nel vedere l'esercito mobilitarsi «Tranquilli» Provò a rassicurarli Lithium «L'esercito si deve imbarcare, ma non ci sarà alcuna battaglia qui. Almeno speriamo...» Lithium si portò, con stanchezza, una mano sul volto «In questi giorni ci sono stati allenamenti speciali apposta per questa missione, e le nostre elite sono pronte a partire.» Lithium sbatté il pugno sul muro «E TORNERANNO! Ci saranno parate come non ne abbiamo mai viste prima!» Aggiunse Lithium riaccendendo il proprio animo, e trascinando con sé anche gli animi hendelliti.

Agathé guardava fuori al balcone, con una mano si teneva il volto e con l'altra teneva una sigaretta di vigorerba «Quindi l'abbiamo fatto davvero» Commentò tra sé e sé, prima di cambiare aspetto «Oh sì. I nostri uomini si stanno muovendo, ormai è questione di tempo. Il dado è tratto.» Il Senzavolto cambiò nuovamente volto, questa volta assumendo le sembianze di una donna «Eh sì. Devo imbarcarmi a breve... Certo che questa è roba davvero buona» Aggiunse poi, spostando lo sguardo sulla sigaretta. Probabilmente era meglio pensare a quello, piuttosto che a quello che stava per accadere.

«TORNERANNO CON L'ONORE! L'onore nostro e l'onore che strapperemo dai nemici!» Lithium oramai urlava a tutto volume, completamente assorbita dalle sue emozioni, si stava ispirando più lei che gli altri.
Aajhe prese per mano Laura, vicina alle lacrime, mentre ascoltava la generalessa continuare il suo discorso «Ebbene, andremo alla competizione sul Montenero!» Nell'ascoltare ciò Laura cadde in ginocchio lacrimando mentre la sua ragazza provava inutilmente a consolarla «Si dice Montero! È Montero mannaggia alla Sfera!» blaterò con i singhiozzi che le mozzavano il fiato, ma l'attenzione di tutti era su Lithium «L'isola di Montenero, finora considerata territorio neutrale, ha deciso di fazionarsi. A chi? Ancora non lo sa, ma ha deciso di...»

Isola di Montenero
Data sconosciuta

«EPIC RAP BATTLE OF FACTIOOOOONS» Il commentatore dell'isola Montenero, vestito con occhiali da sole e tanga, alzava in alto il cocktail a base di noce di cocco e amianto «Avrà inizio tra tre giorni miei cari fazionati! Vi state godendo il soggiorno? Vi state godendo la località turistica migliore di tutto il Valhalla?» Tutti sull'isola esultarono, a parte una piccola parte composta principalmente da asgardiani.
«Cos'è Lithium? Solito palo su per il culo?» La Mustardes si avvicinò al capofazione asgardiano con fare beffardo «Perché non fai come il tuo soldato che ha cancellato le "ne" da tutte le insegne dell'isola? Finalmente un asgardiano che si sa divertire!» Continuò, scatenando fastidio nella donna.
«Non so di chi tu stia parlando, né voglio entrare nel merito. Abbiamo imparato tutti i rimari, tutti i dizionari. Vinceremo noi. I nostri testi sono vincenti.» La Farron rispose stizzita, cercando di allontanare quella feccia Dhestelita.
«Ma... Perché cancellare i "ne"? Non lo sa che questa isola si chiama così perché il rap è una cosa da Figli dell'Estate?» Aggiunse Markrit, il maestro eloniano che venne prontamente ignorato da chiunque.
«Daiii Lithium!» Il Senzavolto si unì al discorso «Qui ci si diverte! Dai, non bisogna essere così tesi suuuu... Cioè, io lo sono eh, ma io sono io. E poi, il rap va improvvisato! Studiare mica basta...»
Pursoie ascoltava dalla distanza, ghignando «Studiare non basta, ma conoscere i vostri segreti...» Disse tra sé, consultando i documenti rubati dalle altre fazioni per mezzo degli agenti Pharemiti. Documenti che per caso finirono bruciati a causa di un draghetto eloniano obeso...