Posts written by senzanome.

  1. .
    Diluvio

    I just need a witness to say that I was there to feel this: you'll forget me
    A
    ggiustò i gradi sulla divisa: un refolo tutto attorno, controllava se fosse pronta. Svelta ripassò a mente tutta la dotazione, nel mentre ruminava sui dettagli delle informazioni dei fascicoli e compiva gli ultimi preparativi con gesti meccanici di chi li aveva studiati a menadito.
    « Avevo i miei dubbi, » - Esordì alle sue spalle una delle donne più importanti e potenti del mondo - « ma ammetto di non averti mai visto tanto allegra di andare in una missione, prima. »
    « L'impotenza è una cosa atroce. E altrettanto atroci sono le cose che ho visto e sentito del mondo negli ultimi tempi. Ho cambiato punto di vista su un po' di cose. » - Rispose senza neanche girarsi, allacciando stretti gli stivali d'ordinanza. C'era tutto. Era neanche l'alba, ma ce n'era di strada da fare per arrivare a Krios, pure per chi aveva i migliori mezzi del mondo.
    Si voltò verso la donna dai capelli bianchi. Non lo sapeva, ma questa la guardava con una quieta intima contentezza, forse perché per la prima volta le sembrava che non si sentisse in una gabbia. Aajhe abbassò gli occhi glauchi per trovare le parole, poi li riportò sull'altra, pieni di decisione.
    « Questa è... Un'opportunità. »
    Lithium non disse niente, perché aveva già capito e non servivano commenti: si salutarono svelte e la donna, prima di tornare al proprio ingrato onere, si chiese se era così che si sentivano i genitori, quelli veri, quando vedevano i figli avere quegli sprazzi di indipendenza e consapevolezza. Il tempo di un sospiro, poi la corazza d'acciaio tornò al suo posto, forse dentro un po' più calda.



    Il viaggio non fu turbolento: non poteva godersi la vista all'esterno e i paesaggi susseguirsi (soprattutto mare, mare e mare a non finire, in realtà, quindi gran poca perdita per una volta), ma ogni tanto fra le nuvole accanto al velivolo un po' antiquato sentiva danzare Iremia, che con le ali disegnava arabeschi biancazzurri, e sorrideva. Intanto ripassava le informazioni del fascicolo, tutta presa come se avesse davanti un altro enigma da risolvere dei suoi. Forse per quello l'avevano pescata per quel compito, dopotutto aveva qualche indagine risolta con successo alle spalle. Certo avere a che fare con un capo di cosca mafiosa è tutt'altro calibro, e in realtà non era nemmeno necessario fare chiarezza su alcunché, eppure Aajhe lo sentiva come un mistero irrisolto, un puzzle a cui mancano dei pezzi. Qualcosa non tornava, era forse troppo semplice. Forse la soluzione era più semplice di quanto avrebbe creduto, forse davvero ci sarebbe solo stato da sparare a un pover'uomo inacerbito da una società troppo rigida e discriminante del diverso e del più debole.
    Non siamo tanto diversi da Elonia sotto la patina di lustro divino si trovò a pensare con amarezza. ma anche questo potrà cambiare.
    Piano piano il velivolo iniziò la sua discesa, e lo sentì prima nei venti al di fuori che nell'inclinarsi dell'aeronave: mise a posto in fretta e furia gli incartamenti, dopotutto non sarebbero serviti a molto mentre erano sul campo. Era felice di poter di nuovo mettersi in gioco con qualcuno di diverso al suo fianco, come a quel tempo della missione con Mirone, nelle foreste attorno ad Auron: non lo vedeva come una balia o una scorta, anche se forse lui si sarebbe sentito a quel modo.
    Poco dopo l'atterraggio ed essere uscita dalla pista se lo trovò davanti: lui l'avrebbe vista arrivare a passo sicuro per essere una persona cieca, sentendo una leggera brezza attorno che prima non c'era, mentre lei era impegnata a cercare di farsene un'idea. Aveva un grande scudo, sembrava avere un portamento più fiero del soldato medio, pur non perdendone la rigidità. La voce era giovanile ma non squillante, dovevano avere più o meno la stessa età, anche da essa traspariva completamente l'attenzione assoluta al superiore. Era vero dopotutto, anche se così spesso Aajhe preferiva non farci caso. Gli fece un cenno conciliante e poi chinò il capo in risposta.
    « Riposo, riposo. Il piacere è mio, Oodren Yarrik, di tornare sul campo con voi al mio fianco. » - Rialzò il capo e gli si rivolse guardandolo come se lo potesse vedere in volto. - « Parlate liberamente con me, siamo in due in questa missione e sono fermamente convinta che da un confronto nasca sempre qualcosa di migliore. »
    Una cosa bizzarra da dire probabilmente, ma non la più bizzarra che avesse mai detto dalla sua posizione. Era pur sempre giovane, quei gradi non se li sentiva poi così tanto addosso - pure se aveva sudato parecchio per esserne degna - e trovava insopportabile quella tendenza a obbedire senza discutere o ragionare tanto tipica dei soldati, che snelliva i tempi ma azzoppava la lungimiranza.
    Lui parve cogliere al volo proponendo di fare il punto della situazione, ed Aajhe di rimandò annuì, ascoltandolo con attenzione.
    Era uno dei principali testimoni delle vicende dopotutto, quel che aveva da dire non veniva solo da consapevolezza degli incartamenti. Anche se non è il principale testimone pensò lei. Quel dettaglio continuava a tormentarla.
    Da quanto aveva detto fino a quel momento, le sembrò soprattutto cauto, cosa che agli occhi di una pianificatrice come lei faceva guadagnare punti. O forse era solo il nervosismo.
    « Certo, meglio colpire l'idra al cuore che rischiare di tagliarle un'altra testa. Non è facile tenere rinchiuso un mutaforma... Ma se potessimo carpire qualcosa di più penso non sarebbe un male. Asgard ha bisogno supremo di sicurezza, ma questo è venuto a scapito di una comprensione più profonda delle problematiche. » - O non sarebbe stato così facile aizzare criminali per gettare la capitale nel caos, pensò, ma ormai quell'evento era così sconvolgente che chiunque probabilmente avrebbe capito di cosa parlasse. E se non era così tanto meglio, avrebbero potuto discuterne. - « In ogni caso faremo del nostro meglio. Questa minaccia cesserà qui, oggi. » - Concluse decisa. Si vedeva che Markus era animato da un sincero desiderio di fare del bene: non era solita fare affermazioni così decise, sempiterna fedele del dubbio, ma il soldato aveva bisogno di non sentirsi solo contro dei mostri e con un peso a cui fare da balia. Doveva avere un compagno affidabile e di cui poteva fidarsi. E io devo imparare a credere di esserlo.
    Sistemata anche lei la radiolina si avviarono speditamente. L'aria era uggiosa e appiccicosa tanto che pure con i suoi occhi di vento Aajhe aveva la sensazione più di stare nuotando che camminando. La fanghiglia fu un mezzo impiccio, ma nulla che un po' di attenzione non potesse scavalcare.
    Markus sembrava ancora molto nervoso, teso a osservare l'ambiente attorno. Mentre scandagliavano l'aria una con la brezza e l'altro con lo sguardo, Aajhe pensò che acclimatarsi meglio fosse una buona idea. Aveva anche alcune domande da fargli.
    « Avrete capito ormai che sono un tipo tranquillo... Non siate nervoso, non vi mordo. » - Toh, dejavù. Sorrideva fra sé, con aria tranquilla. - « Né cadrò da un momento all'altro per terra. Non come questo posto... » - Finì a mormorare, con una nota di amarezza. Lui sorrise a sua volta e rispose, ancora teso ma meno di prima, mentre lei si guardava attorno.
    « Cercherò di fare del mio meglio. A questo proposito, come posso rivolgermi a lei... cioè a te? Scusami, per me è strano anche solo pensare che un ex-cadetto lavori fianco a fianco con Aajhe Farron. »
    Rise fra sé. - « Il tu va benissimo. E sono stata cadetto anche io! Magari fossi uscita fuori con la scienza infusa... Mi sarei risparmiata un bel po' di ossa rotte per arrivare qui. »
    Intanto, continuava a sfiorare con la brezza la desolazione che li circondava. Tutto attorno a loro era l'immagine della decadenza e di ciò che è dimenticato. Faceva tristezza, sapeva di ipocrisia, con tutto quel che si proclamava della grandezza di Hendel.
    « Secondo te quanti altri luoghi come questi si potrebbero trovare a Magista? Abbandonati per un secolo a marcire... O ad accogliere il peggio di Hendel. »
    La risposta fu celere, come se avesse già considerato quell'aspetto, e probabilmente non si trattava solo di impressione.
    « Credo che l'aspetto peggiore sia proprio il fatto quest'area costituisca l'ultimo baluardo della civiltà sull'isola, circondata da distruzione e abbandono. Sono sicuro che hai notato il piccolo aeromobile che ci ha portati qui, non si può certo dire che fosse sovraccarico di rifornimenti. Credo sia dovuto al fatto che da molto tempo non ci sia più un granché da approvvigionare su Magista. »
    È attento e acuto. Le attitudini di un bravo soldato, sempre occhi aperti per capire la situazione attorno. Ricordò distrattamente le parole di un vecchio lupo dell'esercito durante l'addestramento, e pensò che con quella verve Markus avrebbe fatto buona carriera nei servizi segreti. Ma in quel momento erano solo pensieri vaghi.
    Alle parole di Markus Aajhe annuì con una certa mestizia, guardando basso. - « Ma questo ci lascia il fianco scoperto per cose come questa, per delle serpi in seno. Al Velnoor è bastato molto meno per fare entrare il nemico in casa propria. » - Scosse la testa. - « Ci serva di lezione. Piuttosto, volevo sapere da te una cosa... » - E si girò verso di lui, una espressione avida di dettagli sul volto. « Tanto più che l'interesse è di liberarsi, di Sventura... Una testa calda come Oth non sarebbe stata insolita da mandare in prima linea. Specie perché ha visto cose che né io né te abbiamo visto in prima persona, che potrebbero essere determinanti. » - Finalmente poteva dar voce a quei dubbi, con qualcuno che forse poteva gettare uno spiraglio di luce su tutto. O anche solo creare l'inizio di una pista.
    « Tu hai avuto a che fare con lui... Che ne pensi? » - Inclinò la testa un pizzico. - « Ti ha detto qualcosa? »
    Sembrò ponderare un poco le parole prima di rispondere.
    « Oth è molto più di quello che potrebbero mai aver scritto di lui in un rapporto o in una valutazione. Per quanto possa essere... diciamo passionale e sanguigno, è la persona che vuoi avere al tuo fianco quando le cose si mettono male. Si tratta di un compagno leale, competente e di buon cuore. Il tipo di persona che fatica a comprendere quanto di buono ci sia dentro di sé e tenda invece a focalizzarsi sulle proprie debolezze, errori e mancanze. »
    Avevano condiviso molto più di una semplice missione assieme, questo era chiaro: in quel cimitero e con quel maledetto illusionista si era forgiata una comunione d'intenti. Markus poi riassunse brevemente quanto gli era stato raccontato da Oth ad Archadia, concentrandosi sul punto di vista dell'amico sulle vicende di Randal. Tutte cose che in parte Aajhe sapeva dal fascicolo, ma che sentire raccontate da chi le aveva sentite di primo acchito e che aveva un legame emotivo profondo erano un'altra cosa, dicendole un po' di più. Era una persona animata da profondi ideali.
    Una vocina irridente e riottosa le sussurrò alla coscienza che sarebbe stato interessante conoscerlo.
    « Non riesco davvero a capire cosa abbia spinto il comando a tenere Oth lontano da Magista. Non che io intenda discutere gli ordini, ovviamente. Però lui ha già affrontato tutto questo. Il suo coinvolgimento emotivo, che potrebbe essere stato il motivo della sua esclusione dalla missione è anche la principale ragione per cui non mi viene in mente nessuno di più indicato di lui per farne parte. »
    « Siamo d'accordo su questo. Potrei pensare che sia stato lui a voler cavarsene fuori, ma me lo avresti detto subito se fosse stato il caso - lo avresti saputo prima di ogni altro. Possiamo supporre che il comando volesse banalmente evitare delle teste calde, oppure che il suo stesso idealismo fosse visto come un pericolo. » - Fece una piccola smorfia. - « Il comando vuole competenza nell'esecuzione degli ordini, non morale o ideale...Certo, non avrebbero dovuto mandare me a questo punto. »
    Avevano più domande di prima, ma Aajhe aveva capito che c'era qualcosa di più dietro tutto quanto avevano detto. Sapeva bene che a volte era proprio ciò che non veniva detto a essere la chiave di volta del discorso, il messaggio che ne veniva veicolato. Non poteva immaginare cosa fosse esattamente che Markus aveva taciuto, ma aveva sentito la traccia. Pressare ancora non avrebbe sortito effetto positivo, e non voleva ne inimicarsi il giovane Oodren ne tiranneggiare in virtù del suo grado - dopotutto nemmeno avrebbe pensato di farlo. Ora doveva stare attenta e cercare con discrezione di mettere insieme i pezzi di quel puzzle formato da Oth e Sventura.

    Arrivarono poco dopo la fine di quella conversazione, e a un cenno di Markus Aajhe si avvicinò focalizzando la propria attenzione su quanto aveva davanti. Il capannone era più grande di quelli incontrati fino ad allora, ma la cosa si perdeva allo sguardo a causa delle sterpaglie che lo circondavano e bloccavano la vista. La brezza non aveva di quei problemi.
    Però certo non le avrebbe permesso di leggere il codice sull'insegna, tantomeno notare che fosse anomalo. Una volta resisi conto di essere nel posto giusto, lei passò avanti.
    « Faccio io, conserva le energie. » - Il sibilare del vento si concentrò avanti a loro, e delle rapide sferzate presero a tagliare un percorso fra gli sterpi. - « Avrei pensato ci fosse qualche percorso battuto qui in mezzo... Forse l'entrata abituale è da un'altra parte. » - Mormorò.
    Una volta davanti le grandi porte semidivelte, la situazione si fece complessa. Dentro nemmeno Markus sembrava riuscire a vedere niente, perciò entrambi si sarebbero ritrovati a brancolare nel buio. L'ambiente era molto grande, e per i primi metri che riusciva a sentire con la sua normale percezione non c'era praticamente niente.
    Prima che potesse fare altro, stette a sentire il discorso dell'Oodren sulla classificazione del capannone e inarcò entrambe le sopracciglia stupita. - « Non che potessi notarlo. T, eh? So che sono secretati, anche se non mi hanno mai detto di cosa si trattasse... » - E la lasciò perplessa che non le fosse stato detto nemmeno prima di avventurarcisi. Forse significava che non era un dettaglio rilevante alla missione e che non c'erano pericoli pregressi.
    « Potrebbe non significare una minaccia, ma tienilo a mente. E ottima idea andare avanti, così posso farti supporto. »
    Quando Markus avanzò a sufficienza lei lo seguì a debita distanza. Il rumore gracchiante si disperdeva nel vuoto del capannone attorno.
    « Forte e chiaro. » - Rispose, sistemando la radiolina. - « Ora preparati, userò un incantesimo per fare un po' di avanscoperta... »
    E allora mormorando e chiudendo gli occhi il mondo si fece più grande e vasto, e una lenta brezza avrebbe attraversato la decrepita entrata serpeggiando e ampliandosi come una nube o una bolla, rivelandole tutto ciò che le tenebre avrebbero loro precluso. [Lungosguardo, 25 sp, Spirito/Destrezza]

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    erede di entropia — asgard — scienziato — verde

    « aajheiremia »

    Aajhe

    825/850
    mana;
    Cor; 90 Men; 162 Spi; 530 vel; 80 des; 600
    fisico;
    ///
    psiche;
    ///
    azioni turno;
    ◄ Azione 1: ...


    Tecniche

    Lungosguardo
    { Derivata da Figlia del Vento; Supporto, Spirito/Destrezza, Ranged }
    Aajhe ora vive in un mondo di ombre che riesce a rischiarare solo a tratti grazie alle correnti di vento; più si concentra e più si allena e più questa percezione delle cose diventa chiara... Ma ciò non basta. Tante cose, come le cime degli alberi, i profili delle montagne e le nuvole nel cielo, le sono ancora precluse. Ciò le costa molta concentrazione, ma per riuscire, anche solo ogni tanto, a sentire il mondo tutto attorno a sé ha imparato ad approfondire la propria connessione col vento e le correnti trascendendo i normali limiti della magia. Per pochi attimi, utilizzando questa tecnica in momenti di calma dove ha modo di raccogliere le energie e i pensieri, Aajhe può allargare i confini della propria percezione indefinitamente, finanche a lunghe distanze paragonabili al campo visivo umano: la sua coscienza si unisce alle correnti che da lei corrono soffiando tutto attorno, sempre più lontano, fino a carezzare i pendii delle grandi montagne, le facciate degli edifici ed i palazzi, gli alberi e le nuvole più basse nel cielo. A differenza del normale Aerosenso, queste istantanee sono approssimative e prone ad errori: difficilmente noterà piccoli dettagli come qualcuno nascosto su una montagna o distinguerà il tipo di piante sul terreno, e allo stesso modo le correnti non riescono a mostrarle cosa è nascosto dietro al profilo di qualcos'altro, come un bosco occultato dietro una montagna. Nonostante tutto è una capacità utile per orientarsi generalmente in ambienti sconosciuti o in cui sta succedendo qualcosa in lontananza.
    Costo: 25. A volontà del GM in quest, questa capacità può essere o meno utilizzata come Uso Libero.

    abilità attive;
    ◄ Incarnazione dell'Equilibrio
    ◄ Aerosenso
    ◄ Danza del Derviscio
    ◄ Refolo


    Equipaggiamento — Ingombro: 3.5/8
    Agrifoglio - Lancia a Doppia Punta, lunghezza 2 metri, 1 PI
    Vasileia - Bastone animato, 1 PI
    Beccaccino - Bastone animato, 1 PI
    A-Vu - Accessorio visivo, 0.5 PI

    Conoscenze utilizzate;
    ◄ ///

    425=< = #9e9e9e (50%) / 212=< = #424242 (25%) / 85=< = #000 (10%)

    Iremia

    425/425
    mana;
    Cor; 250 Men; 30 Spi; 30 vel; 460 des; 30
    fisico;
    ///
    psiche;
    ///


    Tecniche

    ////

    abilità attive;
    ◄ Wind Waker

    212=< = #9e9e9e (50%) / 85=< = #424242 (25%) / 42=< = #000 (10%)

    Post di domande e interazioni concordate con il QM: ///

    less GOOOOO


    Edited by senzanome. - 12/9/2022, 03:23
  2. .
    Convergenza dell'Effetto Farfalla

    Your number has been called, fights and battles have begun, revenge will surely come, your hard times are ahead

    P
    arve particolarmente in apprensione al nominare Yennefer, cosa a cui Aajhe rispose scrollando le spalle, ma abbassò la voce comunque, che non voleva fare uno sgarbo o sembrar rude all'altro.
    « La gente mi riconosce, bene o male, nessuno si sorprenderà a sentirmela nominare, ma se vi mette più a vostro agio non c'è problema. » - Chinò il capo in risposta alla presentazione di David. - « Io sono Aajhe Farron, Vidarr di Asgard, Erede di Entropia ed esperta di alchimia. Del tipo ordinario. » - C'era sempre da stare a specificare in quel caso, che troppi si facevano spesso l'impressione tutta la sua vita ruotasse solo e soltanto attorno al divino, e se ne doleva pur cercando di non darlo troppo a vedere. Più importante ancora però fu la scomparsa di quella sensazione sgradevole di un cerchio alla testa, che era dipesa da un qualche potere del moro: Aajhe non poteva vederlo in volto, soltanto sfiorarlo con i venti, ma aggrottò le sopracciglia come cercando di scorgere che cosa fosse, esattamente, quel potere. Qualcosa le sussurrava che non si trattava di nulla di positivo: dopotutto non era mai successo prima, e come Erede di Entropia, in un modo o nell'altro, era sempre allineata con tutto ciò che esisteva al mondo, perciò in armonia con esso.
    « Ma certo, una buona tazza di té al mattino rinfranca l'animo in queste terre sempre fredde. Vi faccio strada - non vi preoccupate, riesco a farlo anche nella mia condizione... Intanto illuminatemi, come avete conosciuto la nostra illustre amica comune? E cosa è accaduto esattamente quando avete risolto già questo tipo di problemi in passato?... »



    La camminata era stata densa di informazioni, ma anche una volta seduti davanti a una buona tazza di té - al mirtillo per l'erede, come amava ormai da qualche anno - le cose da dire non erano finite, tutt'altro. L'ultimo rappresentante di una antica setta di storiografi e - questo lo supponeva Aajhe dal discorso del moro - esperti di cronomanzia, una setta tanto segreta quanto importante e nientepopòdimeno che propaggine rimasta dalla defunta Dhestelyon. Un bocconcino allettante quanto bizzarro da trovare così, casualmente, lungo la via. Che fosse in buona o cattiva fede, che il suo potere fosse di natura maligna o soltanto particolarmente aliena, contava poco: non era il caso si lasciasse sfuggire il contatto di qualcuno che poteva avere delle informazioni su Dhestelyon, a patto che fosse stato favorevole a condividerle. Prima però c'era da pensare ai problemi presenti, alle anomalie temporali, e a una proposta che forse aveva bisogno di un po' di limature.
    « Imporre condizioni è una cosa un po' forte da qualcuno che arriva come aiuto dopo un patto di reciproca collaborazione. Immagino abbiate le vostre motivazioni. » - Rispose, con un sospiro, l'erede. Probabilmente il Reyes non era un diplomatico - anzi certamente non lo era, e per questo non si era reso conto di aver parlato con un linguaggio un po' forte per quelle circostanze, come qualcuno che fa la voce grossa avendo il coltello dalla parte del manico: ma per sua fortuna era con Aajhe che stava parlando, la quale probabilmente avrebbe trovato un motivo e una giustificazione per non irritarsi anche per la più grossolana delle sviste. - « Però non fatevi illusioni sulla facilità di compiere scambi: non siamo sotto la nobiltà, ho più doveri che privilegi in questo ordinamento. Sì, anche se sono quello che sono. »
    Su quello era necessario mettere il punto. C'era un motivo se ora gli eredi di Entropia agivano molto meno di un tempo, e questo non era solo perché erano stati praticamente decimati. Una volta chiarite le cose molto delicate, potevano passare alla proposta in sé.
    « L'incontro è rimasto debitamente segreto per nostra parte, e nessuno oltre me e la nostra amica comune credo sappia chi voi siate. Chi deve sapere della mia posizione sa dove sono e perché... Potrei sapere per caso come mai voi invece desideriate tanta segretezza? » - Inarcò un sopracciglio e inclinò la testa. - « Se qualcuno vi cerca, sarebbe importante saperlo. Potremmo anche aiutarvi in questo senso, anche se mi sembrerebbe bizzarro che la nostra amica non vi abbia già offerto aiuto... » - Per Asgard poteva essere ovvio il bisogno di segretezza, anche solo temporaneo: usare una erede per un incontro con pochi dettagli non era una cosa che passava inosservata al pubblico dopo i recenti fallimenti, e la fazione voleva accertarsi che tutto non fosse un disastro o un buco nell'acqua prima di pensare se mettere il proprio nome sulla cosa. Il controllo dei danni era importante.
    « Riguardo invece la seconda parte della vostra richiesta... E' bizzarra, poiché mi chiedo in primo luogo, commerciare in nome di chi? E che cosa? Sarebbe un rapporto duraturo o avete qualcosa di singolare da offrire? » - Tirò a sua volta un sorso di té, umettandosi le labbra. - « Aiutare il Maesphit non è fuori discussione, ma non tutti nel Maesphit sono in amicizia con noi, e non è saggio offrire la mano senza guardare in faccia chi hai davanti quando molti, molti, vorrebbero tagliartela. Mi capisce, sì? »
    Ciò che chiedeva il cronomante era oscuro agli occhi della giovane erede: sapeva comunque che non era lì che avrebbero potuto portare a termine lo scambio, e soprattutto, non era lì che avrebbero dovuto farlo.
    « Sicuramente posso confermarvi che un lavoro ben fatto vi metterà in buona luce con la fazione, se quel che offrite è ragionevole. Non ci si libera di un collaboratore affidabile a cuor leggero, specialmente di questi tempi difficili. » - Sorrise. Voleva almeno rassicurarlo che non era una cosa senza speranza, nonostante le molte difficoltà che c'erano davanti.
    Se mi dà un buon motivo per difenderlo, allora sì che posso fare io la voce grossa per fargli ottenere quello che vuole.

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    erede di entropia — asgard — scienziato — verde

    « aajheiremia »

    Aajhe

    850/850
    mana;
    Cor; 90 Men; 162 Spi; 530 vel; 80 des; 600
    fisico;
    ///
    psiche;
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    azioni turno;
    ◄ ///
    ◄ Azione 1: ///


    Tecniche

    ///

    abilità attive;
    ◄ Incarnazione dell'Equilibrio
    ◄ Aerosenso
    ◄ Danza del Derviscio
    ◄ Refolo


    Equipaggiamento — Ingombro: 2.5/8
    Agrifoglio - Lancia a Doppia Punta, lunghezza 2 metri, 1 PI
    Beccaccino - Bastone animato, 1 PI
    A-Vu - Accessorio visivo, 0.5 PI

    Conoscenze utilizzate;
    ◄ ///

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    Iremia

    425/425
    mana;
    Cor; 250 Men; 30 Spi; 30 vel; 460 des; 30
    fisico;
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    psiche;
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    Tecniche

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    abilità attive;
    ◄ Wind Waker

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  3. .
    La furia faceva dimenticare molte cose, prima fra tutte la concentrazione necessaria a far fuoriuscire e stabilizzare il mana dal corpo. La rabbia le aveva detto di ghermire, di trovare un modo di farla arrivare tra le sue grinfie, quella mostruosità, ma la rabbia non ricordava quanto fosse fragile quel filamento di fulmini fra le sue dita violente e distruttrici. La corda luminosa brillò, tirò, e poi scomparve in una nuvola di luce crepitante mentre Kuroha incespicava all'indietro in un rantolo rabbioso come una tigre in gabbia. Non poteva fare nulla, nulla, NULLA! Ma durò poco, perché fortunatamente i suoi compagni di squadra, molto più savi di lei in quel momento, si erano dati più intelligentemente all'annientamento dei due minacciosi tentacoli che rischiavano di essere una grave minaccia se non li avessero immediatamente distrutti. Una volta colpiti con forza i due tentacoli scomparvero in ombre glitchanti, e la creatura si infuriò, rilasciando una breve onda di energia mentre si innalzava e finalmente, con somma gioia dell'Empyros, arrivava a portata di tiro. La piccola ondata si infranse contro le scariche che sembravano come far parte della pelle dell'Empyros [1- Conduzione, difesa variabile 50 sp, corpo 450/velocità 700.], e mentre i grandi tentacoli rievocati cadevano simili a grandi torri in crollo su di loro, Kuroha cercò di correre istintivamente verso Ishimaru, che fra loro tre era il più esposto ai pericoli del paradosso - ma i tentacoli la raggiunsero e sfruttarono quel momento in cui aveva la guardia abbassata, colpendola senza pietà e facendola stramazzare al suolo per qualche istante. Nessuna buona azione resta impunita, ho capito... [Danno alto subito, +100 paradosso] Il suo corpo era pieno di quel formicolìo fastidioso che prima grazia le aveva voluto far percepire soltanto alla gamba. Ora era come avere un brulicante formicaio rosicchiarle la schiena e il fianco sinistro, mentre alla vista degli altri, mentre si tirava su, parte del suo corpo sarebbe apparso come se a tratti sfasasse fuori della realtà e si colorasse di luci e tinte impossibili.
    Non era ancora finita. Il rombare sordo di una enorme onda che si formava in lontananza, pronta a travolgerli, la fece di nuovo focalizzare sull'obbiettivo, sul pericolo. Non era necessario fosse lei a muoversi ora, e se gli altri due erano riusciti a difendersi dai tentacoli, forse poteva fare ancora qualcosa per loro.
    « DIETRO DI ME! » - Non era un bastione efficace come lo scudo dell'asgardiano, ma aveva solo la propria rapidità da poter usare contro quell'onda che rapidissima si stava per infrangere su di loro. Doveva cercare di far loro scudo solo usando il suo corpo, perché stavolta il bastone sarebbe servito a poco. Lo piantò a terra e lo inclinò, cercando di creare una zona sicura più grande possibile, mentre l'acqua nera e tossica gli passava addosso e crepitava sulla pelle acida e velenosa, lottando contro l'energia che la ripelleva strenuamente. [2- Conduzione, difesa variabile 100 sp, corpo 450/velocità 700.]
    Anche con tutta la rabbia possibile, in quelle condizioni, Kuroha per qualche istante barcollò. La situazione era davvero dura. Avrebbe tanto voluto avere Kelev al fianco per avere un altro lottatore abbastanza svelto e forte, o anche solo un piccolo aiuto da quell'essere incappucciato che tanto sembrava declamarsi loro benefattore, ma ancora non si vedeva. L'empyros fece un respiro, tremò per un attimo.
    « Forse dopo... mi servirà un'altra di quelle boccette, Yar. » - Deglutì, poi batté il bastone per terra, una, due, tre volte, il metallo che rimbombava sulla piattaforma cristallina e l'incendio della furia che di nuovo divampava. Era lì, vicina, doveva soltanto dilaniarla, e si lanciò all'assalto con un grido mentre il crepitare ormai familiare risuonava un'altra volta e i pugni brillavano di energia.
    Era lì, fu facile: un salto ed ecco che gli occhi del kraken ricevevano una scarica elettrica abbastanza forte da impedir loro di vedere la luce per sempre, se erano veri occhi e non un'altra mostruosità.
    « CADI! CADI! CADI, MALEDETTA BESTIA, E CADI SOLA PERCHE' ALTRIMENTI CADRAI CON ME! »
    Uno, due, tre pugni, rabbiosi, veloci tanto da sfuggire lo sguardo, ogni colpo che nascondeva una piccola scalata nel dolore delle saette: e poi una esplosione di energia fortissima e tonante, ammutolendo ed abbagliando per un istante tutto attorno.
    La luce cessò, e lì, bastone in mano piantato nel cuore della creatura, eccola nel finale del suo crescendo di violenza.
    Forse con in mano un altro fallimento, come l'ultima volta, con la preda rubata da un proiettile traditore.
    Ma quella luce e quel rumore assordante, forse, in cuor suo sperava, che avrebbero dato ai suoi compari il momento propizio per colpire con tutta la forza che avessero.
    [3- Raffica di colpi: Scarica(100 sp, cor/vel), Impulso(50sp, cor/vel), Stroncamento(100 sp, cor/vel); corpo 450/velocità 700.]

    kuroha_monogram_divider

    Kuroha Honden / Sininen ♦ Empyros ♦ Berserker ♦ Verde ♦ Conartha

    [ C 450 - M 75 - S 100 - V 700 - D 285 ]
    175/300

    Resoconto;

    ◄ Azione 1: Conduzione, difesa variabile 50 sp cor/vel contro Cambio di Stance.
    ◄ Kuroha subisce Schiacciata tentacolare, danno alto e +100 paradosso. {mi pare non sia più in vigore la regola delle schivate quindi non parando l'attacco lo subisco per forza. }
    ◄ Azione 2: Conduzione, difesa variabile 100 sp cor/vel (raduna gli altri due per proteggerli dall'ondata mettendosi davanti a loro).
    ◄ Azione di movimento: Kuroha si lancia verso la creatura, ora esposta
    ◄ Azione 3: Utilizza Furia Battagliera, utilizzando in raffica Scarica, Impulso e Stroncamento (250 SP tot).

    ◄ Mappa: ///

    Fisico; danno alto fra schiena e lato sinistro del corpo, contundente.
    Psiche; unga bunga^100
    Soul Points; 475-(50+100+250) = 75 SP
    Conoscenze Teoriche;
    Linguistica lv.1 [Madrelingua Antartide - Velnoor]
    Studioso di Razze lv.1 [Demoni - Mannari - Figli del Mare]
    Viaggiatore lv.1 [Coolkharea]

    Abilità;
    Campo Elettrico [Percezione Fisica Esseri Viventi basata sull'elettricità generata dai loro corpi, scala su Corpo] - Inattiva
    Medium Naturale [Abilità Supporto; percezione e interazione con spiriti e presenze soprannaturali]
    Incrollabile [Resistenza al dolore di entità bassa]

    Tecniche Utilizzate;
    Conduzione
    ;difensiva materiale
    Nonostante appaia molto semplice, Kuroha ha impiegato tempo per padroneggiare questa tecnica per via della natura inerentemente offensiva del fulmine. Quando sta per essere colpita da qualcosa di fisico, Kuroha avvolge la parte del corpo interessata con abbastanza energia elettrica da consumare tutta l'offensiva in arrivo, annientando a vicenda le due energie. Quando l'offensiva è troppo grande, Kuroha è capace di fare la stessa cosa ricoprendo l'intero corpo.
    { Variabile // Sé, Corpo-Velocità // Matrice Elettrica }

    Scarica
    ;offensiva
    Il classico utilizzatore del fulmine scaglia lunghe saette come fossero giavellotti luminosi: Kuroha per arrivare a padroneggiare questo stadio dell'elettricità è passata per due stadi.
    1 Il primo riguarda il proprio corpo, ed è certamente quello in cui la ragazza è più proficiente. L'energia elettrica pervade le sue membra e le avvolge in luminose scariche crepitanti, solitamente accompagnando un pugno o un calcio, per poi scaricarsi direttamente nel corpo avversario come un taser.
    Grazie a queste due tecniche è capace di grande variabilità tattica e di sorprendere i propri avversari, facendo connettere colpi in corpo a corpo anche quando il nemico si è portato appena fuori della sua portata.
    Questa tecnica può essere usata in maniera efficace per distruggere e demolire oggetti di vario tipo, da lucchetti e chiusure (Basse), a porte di legno e rocce franate poco dure (Medie) fino a massicce porte blindate o muri di roccia (Alte).
    { Variabile(100 SP) // Raggio: 1- Contatto, Corpo-Velocità / // Matrice Elettrica Razziale }

    Impulso
    ;offensiva media
    Questa tecnica si è manifestata in modo istintivo le prime volte in cui Kuroha stava per cadere nello stato Berserk; solitamente una risposta a quando è in pericolo subito dopo avere evitato un attacco molto pericoloso, o quando viene presa alla sprovvista, è una improvvisa emissione di energia elettrica tutto attorno a lei, a forma di cupola luminosa (o sfera, nel caso si trovi a mezz'aria). Quando la tecnica si attiva, Kuroha irrigidisce i muscoli, rimanendo ferma qualche istante. I danni dell'Impulso non sono ingenti, tuttavia oggetti colpiti potrebbero venire smossi leggermente.
    Il forte rumore della tecnica, come un rombo di tuono, potrebbe essere utile come diversivo per coprire altre tecniche alleate che siano in arrivo.
    { Costo: 50 sp // Area(1m), Corpo-Velocità // Matrice Elettrica Razziale }

    Stroncamento
    ;offensiva
    Tecnica che sfrutta il bastone, creando delle estensioni eteree dell'arma da entrambi i lati di circa 1,5 metri per estremità; non inficiano sulla maneggevolezza, poiché non influenzano materia inanimata e ambiente, passandoci attraverso. Usata soprattutto in colpi di punta, quando questa tecnica colpisce un essere vivente non palesa ferite, ma danneggia gravemente gli organi interni, rendendo problematici interventi di cura immediata o pronto soccorso.
    { Costo: 100 sp // Contatto, Corpo-Velocità // Matrice Rozza Disciplina }

    Conoscenze Utilizzate; ///

    Equipaggiamento — 6/8 I + 0.25/2 I [Disposizione];
    Armatura tattica in acciaio (4 I)
    Bastone [Arma in Ferro e Legno, 2 metri] (1 I)
    Coltello [Arma in Ferro, 25 cm] (1 I)
    Guanti [Accessorio] (0 I)
    Borsa [Accessorio] — +2 I
    {Oblio Liquido (0.25 I)}
    Vestiario normale: maglietta aderente nera in cotone a collo alto e mezze maniche, pantaloni di fustagno antracite, anfibi di pelle nera, calzini, canottiera di lana, intimo nero (reggiseno sportivo e mutanda tipo culotte).

    Note;


  4. .
    Move Like This - Jules Gaia
  5. .

    5 punti parametro + 10 exp + 150 guil



    Rimettersi a questo scranno per valutare è una sensazione strana. Ma un buon lavoro va sempre premiato e non posso esimermene :°
    Nessun errore di forma evidente e ottima sintassi, buone le metafore di quando in quando (ma sono la mia debolezza, lol). Passando a cose più interessanti, bella idea usare praticamente il paintball per fare una dimostrazione militare. Non so quanto sia realistico, ma certamente bello da vedere e funzionale. Altri avrebbero usato magie e cose del genere ma essendo Asgard molto scevra di simili ingegni e in tutto e per tutto povera di magia è una scelta coerente.
    Molto bello lo scudo che hai presentato, se è preso da qualche concept esistente sarebbe bello vederlo!
    Ottima scelta anche l'aver bypassato la fase di semplice apprendimento per focalizzarsi direttamente sulla messa in pratica della cosa. In pratica un training montage veloce seguito dalla messa in atto.
    Ammetto che un anno e qualcosa fa avrei detto che questa cosa è poco ortodossa e che un allenamento vero e proprio dovrebbe focalizzarsi sul vero e proprio apprendimento, ma dato che la narrativa muore su queste minuzie e pignolerie e non diverte un cazzo di nessuno farlo, mi sono ammorbidita. yay, admin development?
    ringrazio i poveri stronzi che hanno impiegato sudore e pazienza per farmi capire queste cose ragazzi vi voglio bene
    Splendida la conclusione. Mi chiedevo in effetti se una vittoria dei "terroristi" avrebbe avuto conseguenze negative anche per Yarrik, ma probabilmente tutti sapevano fin dall'inizio che i terroristi "dovevano perdere" agli occhi del pubblico. Finale coi fiocchi!

    E complimenti per la promozione, dato l'operato di Yarrik nell varie role è giustamente conferita e puoi anche editare la scheda a riguardo! :riot:
  6. .
    Grazie a tutti :fiore:

    Chiudo il censimento (è anche ora direi!).
  7. .
    Scarpe, armatura, battere di armi sulle corazze, grugniti, soffi, graffiare acuto di artigli sul terreno gelato, il tremore di tutto mentre un dio li inseguiva, il respiro che bruciava sempre più doloroso nella gola. Ancora un metro, ancora un altro metro, quanto ancora ci voleva? Kuroha aveva smesso di pensare, presa solo dall'impulso supremo di averla vinta, dovercela fare. La mano ancorata alla corazza dell'asgardiano, il braccio che lo sospingeva fermo come una tenaglia, un'ancora a cui appigliarsi per restare calmi. La luce avanti dalla faglia si dipana, poi si oscura di tante piccole ombre, uno stormo di cavallette smisurate, no anzi di aeronavi, e pian piano dall'altra parte arriva il tamburo battente dei colpi d'artiglieria sempre più forte, intenso. Eccola, la cavalleria, eccolo l'aiuto promesso, di uomini a uomini uniti contro l'ennesima bestia che gli voleva fare la pelle e rubar loro l'alba. Saltarono fuori come da un dirupo mentre dietro di loro esplodeva e ruggiva l'inferno, bloccando il dio dalla sua avanzata per proteggere il suo nuovo prediletto: il sacrificio di Myn divenne, d'improvviso, l'unico loro motivo di salvezza. Qualche bomba e colpo di mortaio non può fermare i passi di un dio, ma può far proteggere i più deboli.
    Una volta dall'altro lato, Kuroha crollò a terra. La corsa l'aveva provata profondamente, l'adrenalina continua, aver perso non uno ma due compagni. Kelev, dov'era Kelev? Mentre ancora ingollava aria a forza e sentiva quasi il sangue nell'esofago da quanto bruciava il respiro i suoi occhi saettavano qua e là cercando un segno dell'estivo, ma nulla. Trovò però appena poco distante da loro l'uomo in nero, colui che li aveva, apparentemente, spediti in quell'inferno di ghiaccio e ombre.
    « T..Tu... Hey.... Dove... Dov'è Kelev... dove...! » - Annaspò, mentre con qualche sforzo si rimetteva in piedi, poi tossendo per la secchezza della gola. Avrebbe voluto fermarsi, ma dovevano ancora sconfiggere il nemico ultimo di quella giostra di sangue e follia, e quando vide le due metà del cronografo nel petto dell'ombra amorfa una scintilla di rabbia si riaccese in lei, facendole riprendere qualche energia.
    Successero poi molte cose di colpo: da Yarrik iniziò a sgorgare una energia che pareva divina, la quale corse a rattoppare dietro un velo impenetrabile la faglia aperta dietro di loro. Gli Anomaimp si accozzavano dietro di essa, calpestandosi e schiacciandosi a vicenda pur di cercare di passare oltre, ma ridotti all'impotenza. Del dio aberrante ancora nessuna traccia, forse rimasto indietro distratto da Myn. Chissà cosa stava facendo, se l'avrebbero rivisto.
    Allo stesso tempo l'essere in nero si distrasse per via dell'energia, e la creatura nata dal cronografo - una cronocreatura? - lo attaccò selvaggiamente mettendolo fuori combattimento in un batter di ciglia. Restavano solo loro, e con Yarrik in quelle condizioni - sembrava tassarlo parecchio fare da tramite del divino in quel modo, e Kuroha iniziava a chiedersi se non fosse uno di quegli Eredi di cui tanto si parlava - Kuroha si piazzò immediatamente davanti all'asgardiano con fare protettivo, bastone in avanti e in guardia pure se ansimava ancora come una vaporiera per la corsa furibonda appena conclusasi.
    « Non fare cazzate. » - Latrò perentoria, la voce secca e arrochita, sentendo le parole incomprensibili della creatura.
    « D̸̤̃o̴̠̾v̴͇̎e̵̱̎ ̷͊ͅs̶̝̈́o̴̰̕ň̵̟ò̶͔?̸͖́ ̷̡̈S̴̗̉i̷͚͒ė̸͚t̸͖̓ë̵̪́ ̵̛͓q̸̢̓ư̴͜i̸͇͑ ̶̙̏p̵̮͝ĕ̸̺r̵̹̚ ̵̧̃ȉ̵̜m̷͇̊p̵̙̑r̸͒͜i̸͂ͅg̵̜͝i̵̡̒o̶̜͂n̶̻̈a̴̜̾ŕ̷̲m̵̼͑ḯ̴̹?̸̞̒ »
    Ci potevano essere molte sfumature, interpretazioni date da una constatazione simile, ma Kuroha non era il tipo che ragionava o interpretava - non a quelle condizioni. Attendeva solo un momento propizio per attaccarla, e se quella distrazione continuava... Ma non ebbe fortuna.

    « Ṋ̵̨̻̄͋̂͆̍͗̂͜͝O̶͙͇̳͓̘͑͗̌̈́̐͘Ņ̷̺̣̫̯̾͐͐ ̵̡̫̰̼͂̃̌͊̽̈́̌P̴͈̫͒̾E̶͍̐̈́̈́̏̈̑̌͘R̸̢̛͍͕̥͇͗͑̔͌́̓͆̍͜M̴̧̳̭̜̦̳͎͙̉̓̓̑͜͝ͅĒ̸͎̟̭̰͔̱͚̔̀̽̄T̷̡̢̘͕͍̞̺̟̜̈́̍͒͌͒ͅT̴̨̩̮̬̃̋͊͂̿E̶̻̼͎̓ͅR̶̡͇͕͎̟͖̠̺̐̀̈͘ͅÒ̶̞̣̼̯̲̪͎̬̜͐͛͝ ̸͈͇͙̯̬̊̈́Â̶̧ ̴̲̫̻̫̮̪̖̪͗͒̉̈́̀͛Ň̵͓̤̱͎̳͎̗E̵̬̖̥̐͂S̶̳̼͎̤̘͍̩̞͐̽͗͛͝S̸̛̖̩̹͇̓͆͋̐͜Ṷ̷̢̬̮̤̺̎͐̔̑̉N̵̦̗̮͓̗̦̘͆̒̀͒́̽̿̽̎͘O̷͕̰̺͉͎̓̊͆́̆͋̀͐̋ ̸̡̖͙͔̞̬̦͕̺͑̓̔͋͋͜D̶̤̥͂Î̸̯͐̈͛͒̈̑͊͊ ̶̡̲̻̦̪̄͆͗̊Ì̵͇͖̞̤̠͋͐̈͆̆M̸̢͙̮̯͖̖̥̜̒̉͊̀̄̈́̂̑̾̅P̴̫̯͓̩͐͛̔͌̋͗̏͗̄͘͜Ṟ̵̡̤̤͙̠̻̒͑I̶̯̰͉͎̜̻̟̻̥̐̓G̶̨̢̞͇̯̳̻͝ͅI̸̧͓̻̘̠͓͙̳̿͛͂̈́̏͌̀͗͜͝Ò̵̹͙̬̻͔͛̾̊͛N̴͉͇͓͓̪̰͊̇̉͊͊̽́̾͠A̶̧͚̞͇͖͑̔̓Ŕ̵̖̥̖̓͊̈̊̏̍̌̑M̶̞̞͍̟̻̠̬͍̀̇̃̏̎̆͠İ̷̬͉̪̑̈́ ̴̧̨̥̟͙͇̲̞̽̍̄̂̀͆͂͝D̷̲̐̒̀̕͜Į̴̛͚̳̜̞̳̩̫̋̀̽͛͊͘̕ͅ ̶̙̞̔͂̄̓̓̈́͝ͅN̸̢̫̰͚͕̋̆Ų̸̱̳̃͛̄́͝Ơ̵̡̳̿̆̿͋͋̏͠͠V̴͙̯̟̣͙̠̤̬̼̻̀͐̉͆O̶̭͍̰̣̫̲̳̘͗. »

    Kuroha si protesse il viso dalla corrente che quel grido riuscì a generare - ma forse c'era di più attorno: un vento nero li circondò e oscurò la vista, prima di farli ritrovare in un'altra assurda, improbabile dimensione.
    « DI NUOVO A FANCULO! » - Ringhiò l'Empyros, girando la testa a destra e a manca. Una piattaforma semitrasparente con uno scenario apocalittico. Data la luce, poteva trattarsi di un altro angolo di quell'assurdo mondo in cui il Dio Aberrante risiedeva. Sarebbe potuto spuntare da un momento all'altro...
    L'essere ora aveva rivelato l'interezza della sua mostruosità: una sorta di kraken oscuro, completo di tentacoli ed arti segmentati alla base, appena fuori dell'arena, che fluttuava animato da forze arcane sopra un infinito mare d'inchiostro. Prima ancora che potessero fare qualcosa un altro urlo, l'aria e la piattaforma che tremano, un'ombra che si staglia su tutto il gruppo: un globo di oscurità si stava per abbattere su di loro. L'empyros strinse i denti, d'istinto l'elettricità le attraversò le membra e portò il bastone sopra la testa. - « GIU' TUTTI! » [1- Conduzione, difesa variabile 100 sp, corpo 450/velocità 600.]
    La sfera di buio e tenebre impattò contro di lei, facendola piegare ma non cadere, scontrandosi divorata dai fulmini, i lampi e qualcosa che prima nella furia non aveva notato. La sua arma ora scintillava di un'aura misteriosa, un potere antico e divino che in quzlche modo Kuroha sentiva - no, riconosceva. C'era qualcosa di familiare venuto da un'altra vita distante eoni, che le sussurrava di colpire, di colpire e bruciare il terreno e cristallizzare la sabbia, di colpire finché non avrebbe portato su quell'essere il giudizio che si meritava.
    Rialzò lo sguardo verso la creatura mostruosa, che era diventata solo qualcosa da uccidere. Ogni umanità che i suoi compagni avrebbero potuto trovare in essa era, per lei, completamente sfumata. Chissà cosa avrebbero visto: al posto della ragazza ora fra loro c'era una creatura di sola violenza. [2- Attivazione della modalità Berserk: +100 Vel, completa immunità al dolore e +1 al livello di potere passivo corpo. Furia Battagliera pronta.]
    « SEI TU DIETRO TUTTO QUESTO! » - Gridò l'empyros, rabbiosa. - « SEI TU! LO SAPPIAMO! LO ABBIAMO VISTO! E TORNERAI IMPRIGIONATA, TORNERAI MORTA E SEPOLTA! » - Era fuori di sé, e voleva farla finita contro qualcosa che, finalmente, avrebbe potuto risolvere tutto, e quel qualcosa nella sua arma continuava a sussurrarle che distruggere Anarghya sarebbe stato quel qualcosa, romperla e stracciarla finché neanche della sua anima sarebbe rimasto più nulla. Il suo volto si era trasfigurato in una maschera di furia, maligno a vedersi, col solo intento di distruggere e strappare. Sembrava che la corsa di poco prima non fosse mai esistita, che quella sfera di oscurità fosse stata un nonnulla. Contro quella creatura Kuroha si trasformava nell'anatema della distruzione, nel lampo incarnato.

    « NON MI FOTTE COSA TI HA FATTO DEL MALE. NON MI FOTTE DELLE TUE RAGIONI. SMETTERAI DI MUOVERTI PER SEMPRE. »


    Si lanciò, più svelta di prima, col solo obbiettivo di strappare le membra della creatura e estrarre a mani nude il cronografo da quelle carni oscure, spaccandolo nel palmo. Non sarebbe stato così facile: quando stava per balzare oltre il loro teatro di battaglia, il vento tenebroso si rianimò spingendola indietro, lontana dal bersaglio della sua ira.
    « Codarda. Ti farà solo più male. » - Ringhiò fra i denti Kuroha, che stoicamente restava lì, al bordo, in un testa a testa con quel vento.
    « ISHIMARU! FALLE MALE. » - Gridò per il demoniaco alleato, mentre i fulmini di nuovo le pervasero le braccia, e nella mano destra, libera, si animò una sfera luminosa, con una scia che serpeggiava lungo le braccia e le spalle della giovane: l'Empyros lanciò il globo di energia in avanti, verso la creatura mostruosa, e questa la circondò come una catena, no, una rete, un filo di energia. [3- Carica di Prova, supporto prova di forza 25 sp, spirito 75/destrezza 285.] Afferrò la catena di fulmini e luce con anche l'altra mano che impugnava l'arma.
    « Verrai fatta a pezzi. Soccombi ora o muori urlando. » - Ringhiò ancora, mentre tirava. I suoi occhi rossi non erano mai stati tanto maligni.

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    Kuroha Honden / Sininen ♦ Empyros ♦ Berserker ♦ Verde ♦ Conartha

    [ C 450 - M 75 - S 100 - V 700 - D 285 ]
    25/300

    Resoconto;

    ◄ Azione 1: Conduzione, difesa variabile 100 sp cor/vel (protegge tutti mettendosi più in alto di loro per assorbire il colpo grazie anche alla lunghezza del bastone)
    ◄ Azione 2: Attivazione del Berserk (turno 1/4)
    ◄ Azione di movimento: Kuroha si lancia verso la creatura, ma viene respinta indietro
    ◄ Azione 3: Usa Carica di prova, supporto prova di forza 25 sp spi/des per cercare di far arrivare il mostro da loro.

    ◄ Mappa: ///

    Fisico; incolume
    Psiche; unga bunga
    Soul Points; 600-(100+25) = 475 SP
    Conoscenze Teoriche;
    Linguistica lv.1 [Madrelingua Antartide - Velnoor]
    Studioso di Razze lv.1 [Demoni - Mannari - Figli del Mare]
    Viaggiatore lv.1 [Coolkharea]

    Abilità;
    Campo Elettrico [Percezione Fisica Esseri Viventi basata sull'elettricità generata dai loro corpi, scala su Corpo] - Inattiva
    Medium Naturale [Abilità Supporto; percezione e interazione con spiriti e presenze soprannaturali]
    Incrollabile [Resistenza al dolore di entità bassa]

    Tecniche Utilizzate;
    Conduzione
    ;difensiva materiale
    Nonostante appaia molto semplice, Kuroha ha impiegato tempo per padroneggiare questa tecnica per via della natura inerentemente offensiva del fulmine. Quando sta per essere colpita da qualcosa di fisico, Kuroha avvolge la parte del corpo interessata con abbastanza energia elettrica da consumare tutta l'offensiva in arrivo, annientando a vicenda le due energie. Quando l'offensiva è troppo grande, Kuroha è capace di fare la stessa cosa ricoprendo l'intero corpo.
    { Variabile // Sé, Corpo-Velocità // Matrice Elettrica }

    Carica Di Prova
    ;supporto - prova di forza
    Chiamata anche affettuosamente "Ancora", questa tecnica è utile soprattutto contro avversari che cerchino di tenersi a distanza dalla guerriera Empyros: funziona in due differenti versioni, entrambe ponendo un oggetto come base fissa e l'altro come oggetto mobile. 1 Kuroha genererà nel palmo di una mano una sfera luminosa di elettricità, grande come una palla da bowling, per poi lanciarla in una direzione - la sfera rimarrà legata alla ragazza tramite un filamento di energia, tramite il quale potrà manovrare la sfera. La sfera potrà muoversi liberamente entro un raggio Tecniche ordinario e potrà colpire un singolo bersaglio prima di dissolversi.
    Chi viene colpito, a meno che non si difenda o superi di 25 punti lo Spirito di Kuroha, verrà violentemente attirato verso l'Empyros come se fosse stato agguantato da un gancio, seguendo il più breve percorso disponibile.
    Questa tecnica è utilizzabile anche per recuperare oggetti o persone in pericolo, dato che ci si può lasciar andare alla forza attrattiva senza opporre resistenza.
    2 La seconda variante di Carica di Prova pone soltanto Kuroha come oggetto mobile, insieme a eventuali altri individui, creature o carico che abbia con sé, smuovendoli verso una destinazione agganciata utilizzando Carica di Prova come un rampino.
    { Costo: 25 Sp // Distanza, Spirito-Destrezza // Matrice Elettrica Razziale }

    Conoscenze Utilizzate; ///

    Equipaggiamento — 6/8 I + 0.25/2 I [Disposizione];
    Armatura tattica in acciaio (4 I)
    Bastone [Arma in Ferro e Legno, 2 metri] (1 I)
    Coltello [Arma in Ferro, 25 cm] (1 I)
    Guanti [Accessorio] (0 I)
    Borsa [Accessorio] — +2 I
    {Oblio Liquido (0.25 I)}
    Vestiario normale: maglietta aderente nera in cotone a collo alto e mezze maniche, pantaloni di fustagno antracite, anfibi di pelle nera, calzini, canottiera di lana, intimo nero (reggiseno sportivo e mutanda tipo culotte).

    Note;


  8. .
    Convergenza dell'Effetto Farfalla

    Your number has been called, fights and battles have begun, revenge will surely come, your hard times are ahead

    D
    a giorni era comparsa l'anomalia: avvistata da un manipolo di avventurieri che - per una volta, sia ringraziata Entropia! - avevano avuto il buon cuore di avvisare le autorità più vicine dell'accaduto, Asgard non era in una buona posizione per occuparsene. Anzi: si poteva dire che il più grande ed addestrato esercito del Valhalla non avesse proprio idea di cosa fare, che avendo il Creatore sotto il tappeto e una stirpa di semidei da utilizzare in caso di necessità, era tutto dire. Non tutto però poteva essere risolto andando a chiedere a Dio cosa fare - il quale dopotutto non aveva creato il mondo per dare tutte le risposte su un piatto d'argento alla minima richiesta, e quindi aveva il viziaccio di starsene zitto - e non tutto era risolvibile dalla sola Alchimia, come molti detrattori di Asgard pensavano o volevano far pensare al loro ignorante e ingenuo pubblico, perciò la grande fazione militare aveva dovuto muoversi per fare opera di rassicurazione e insabbiamento con la popolazione locale ed estera per prevenire da una parte panico, dall'altra - ulteriore, visti i tempi - sfiducia nelle capacità della fazione, e dall'altra ancora che ci fossero troppi curiosoni o mitomani che pensavano di poter risolvere tutto in barba alle autorità col rischio di dover ripulire cadaveri stracciati da anomalie spazio-temporali.
    « Non è una problematica con cui abbiamo a che fare molto spesso, dopotutto. » - Aajhe sospirò, mentre discuteva della problematica alla sera con la sua compagna davanti a un piatto di spaghetti, come fosse una chiacchierata qualsiasi. Molte cose assurde diventavano normali sotto il tetto degli eredi dopotutto.
    « Nessuna risposta da parte dei chierici di Menmos o Astorot, giusto? » - Fece Laura, un po' confusa e un po' annoiata da problemi cosmici che aveva ben poche speranze di poter risolvere o anche solo aiutare a risolvere.
    « Stanno indagando congiuntamente se non ho capito male... » - L'erede fece una smorfia: neanche lei, che di solito in quelle discussioni aveva tutte le risposte, aveva granché da tirar fuori dal cappello. Oltre tutte le gatte da pelare che avevano avuto dalla Conferenza di Cristallo in poi, nei mesi appena passati, ora se ne aggiungeva un'ennesima, gettando un enorme senso di impotenza su tutto quanto che a entrambe non faceva granché bene.
    L'immobilismo e quella sottospecie di attesa di un miracolo in cui Asgard era gettata vennero sovvertite il giorno dopo, quando arrivò una lettera dalla grafia elegante firmata da Yennefer Verville, che da quell'incontro a Crystaria Aajhe non aveva avuto più modo di vedere. Diceva di conoscere il problema e di offrirsi di mandare un esperto in materia che aveva avuto la fortuna di conoscere, e che assicurava fosse capace di risolvere la questione dato che l'aveva già fatto in passato. Dettaglio estremamente importante e che permise ad Aajhe di piombare negli uffici della madre adottiva, spiegare la situazione e fermare tutto, almeno per cercare di fare un tentativo.
    « E' molto criptica questa missiva, Aajhe.. Non spiega chi sia questo individuo, cosa abbia fatto nello specifico, non ti dice nemmeno come riconoscerlo, solo che "saprai immediatamente individuarlo". Che nella tua situazione è tutto dire... »
    Aajhe fece un sorriso tirato senza commentare quanto fosse pungente parlare della sua cecità a quel modo dopo così poco tempo, ma lasciò proseguire la donna. Lithium la guardò severamente - non stava facendo la madre in quel momento, ma il generale ed il capo di stato.
    « Servono più dettagli. Fiducia o no, siamo appena usciti da una situazione delicatissima con Conartha, e non posso permettere una mossa simile senza delle sicurezze su chi mi trovo davanti. »
    « Capisco bene la situazione, e non ti chiedo di fare questo a... Occhi chiusi. » - Quelle punchline involontarie si scrivevano da sole. - « Ho bisogno anche io di mostrare fiducia nelle mie controparti. Faccio da tramite e contraltare in maniera non guerresca per la prima volta da quando esistono gli eredi, bisogna sfruttare questa opportunità. Non è Conartha ad offrirti aiuto in maniera poco considerata, è Yennefer. Prendila come una persona qualsiasi. »
    « Non lo è come tu non lo saresti agli occhi degli altri paesi, Aajhe. »
    « Stiamo cercando di esserlo... Per smuovere questa situazione di immobilismo. »
    Lithium sospirò, voltando la testa verso una delle grandi finestre e pensando fra sé.
    « Sarebbe stupido mandare qualcuno di pericoloso... Sarebbe un attacco diretto e negherebbe tutto ciò che è stato detto a Crystaria. Potrei perfino far intervenire Vera a mio favore in una simile evenienza. »
    « Sì, è vero. Ma siamo in una delicata situazione politica sia con l'estero che con casa nostra... »
    La generalessa sospirò.
    « E sia, correremo questo rischio. Se riusciamo a risolvere questa anomalia in breve tempo sarà tutto di guadagnato, e potremo avere un'opportunità di distensione. »
    Aajhe sorrise, quasi incredula. - « Davvero? »
    « Sì, davvero. Ma ci sono delle condizioni. » - Lithium posò le mani intrecciate sul tavolo. - « Sei un obbiettivo sensibile con un curriculum di attentati, e con la mancanza di vista, sensi sovrannaturali o meno, sei più vulnerabile di prima. Qualsiasi intervento verrà monitorato da vicino; inoltre avrai una scorta che seguirà i tuoi movimenti per prevenire qualsiasi azione ostile. »
    La giovane erede era un po' meno entusiasta di prima, ma annuì. - « Posso proporre che la scorta mi segua a distanza? Per avere sicurezza ma non apparire eccessivamente sul chi vive con il nostro collaboratore, o comunque agli occhi di civili e stranieri. »
    Lithium annuì. - « Accordato. Dato che è ancora in congedo, se il soldato Montero lo desidererà potrà accompagnarti direttamente o partecipare alle attività della scorta, ma avrò bisogno di ricevere la comunicazione in anticipo. »
    Meglio di quanto pensassi, comunque si disse la giovane erede.

    Alcuni giorni dopo era tutto pronto, ed Aajhe si diresse all'aeroporto per ricevere il collaboratore che Yennefer le avrebbe mandato. Era difficilissimo trovare chiunque a Midgar già con la normale vista, essendo la città brulicante come un formicaio - figurarsi con una percezione come quella di Aajhe. La ragazza stava faticando, ma se Yen le aveva detto che l'avrebbe individuato subito, un motivo ci sarebbe stato, giusto?
    Visto il luogo, comunque, non aveva paura: a meno che non scoppiassero di nuovo bombe in ogni dove Midgar era molto attiva e difficilmente un qualsiasi attentatore sarebbe potuto andare lontano. L'aeroporto poi era un punto nevralgico di attività, e infine l'erede aveva una scorta nascosta in giro che le guardava le spalle. Aveva provato a individuarli con il vento ma evidentemente si erano nascosti molto bene. Nulla poteva andare male con un simile dispiegamento di contromisure.
    Giusto?
    La sottile paura c'era sempre, il colpo al cuore di Midgar si era fatto sentire, quasi un anno prima.
    Poi Aajhe, finalmente, venne distolta da quei pensieri quando una sensazione fastidiosa le si piantò addosso, simile a un calo di zuccheri o un abbassamento di pressione. L'erede barcollò per un istante, presa alla sprovvista, prima di raddrizzare la schiena e fare un respiro per riprendersi. No, non passava. Evidentemente non aveva mangiato abbastanza a colazione se di botto stava tanto male... Eppure era un malore più... profondo, della semplice fiacchezza. Sentiva una certa stanchezza mentale, come se non riuscisse a pensare...
    Il vento spazzò l'area tutto attorno, poi più lontana, poi ancor di più, finché una piccola brezza non scompigliò i capelli di un ragazzo in una direzione particolare. Sembrava che da lì partisse la sua fiacchezza, e quella rinnovata consapevolezza aiutò la giovane a distrarsi da quella sgradevole sensazione.
    E' lui? Non ho mai sentito qualcosa di simile prima d'ora... Certo Yen che mandarmi qualcuno che mi fa sentire a questo modo non è un bel biglietto da visita!
    Fece un altro respiro profondo, e poi si avviò verso l'individuo. Era un ragazzo alto e ben piazzato, i capelli erano di media lunghezza per un uomo, con una frangia scanzonata sui lati e lineamenti duri e virili. Sembrava essere stato scolpito nel marmo e pareva aspettare qualcuno.
    « Kalimera, viaggiatore. Forse potrei sbagliarmi, e vi chiedo scusa se è questo il caso... Vi manda Yennefer Verville? Ho avuto indicazioni un po' vaghe, ma... Se sentite quel che sto sentendo io, non posso fare a meno di chiedermi se siate voi il misterioso maestro del tempo. »

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    erede di entropia — asgard — scienziato — verde

    « aajheiremia »

    Aajhe

    850/850
    mana;
    Cor; 90 Men; 162 Spi; 530 vel; 80 des; 600
    fisico;
    ///
    psiche;
    ///
    azioni turno;
    ◄ ///
    ◄ Azione 1: ///


    Tecniche

    ///

    abilità attive;
    ◄ Incarnazione dell'Equilibrio
    ◄ Aerosenso
    ◄ Danza del Derviscio
    ◄ Refolo


    Equipaggiamento — Ingombro: 2.5/8
    Agrifoglio - Lancia a Doppia Punta, lunghezza 2 metri, 1 PI
    Beccaccino - Bastone animato, 1 PI
    A-Vu - Accessorio visivo, 0.5 PI

    Conoscenze utilizzate;
    ◄ ///

    425=< = #9e9e9e (50%) / 212=< = #424242 (25%) / 85=< = #000 (10%)

    Iremia

    425/425
    mana;
    Cor; 250 Men; 30 Spi; 30 vel; 460 des; 30
    fisico;
    ///
    psiche;
    ///


    Tecniche

    ////

    abilità attive;
    ◄ Wind Waker

    212=< = #9e9e9e (50%) / 85=< = #424242 (25%) / 42=< = #000 (10%)

    ///
  9. .
    La risposta di Ishimaru non aiutò a confortarla; avevano avuto dalla loro un alleato suicida, troppo disposto a sacrificarsi per fare la cosa giusta. Forse neanche se avessero trovato un'altra strada avrebbero davvero potuto salvarlo dal suo eccessivo altruismo, e a Kuroha di quegli enigmatici quanto valorosi compagni restavano solo impressioni fugaci e congetture costruite sul momento. Non avevano avuto alcun momento per approfondire o capire - diavolo, non l'avevano neanche per quel che si trovavano davanti, figurarsi se avessero potuto capirsi fra loro. Restava la sensazione d'impotenza, però, ormai da un pezzo, fra tutti condivisa. Difficilmente qualcuno l'avrebbe tolta di mezzo, ancor più con una recitazione di salmi a cui, anche dopo diverse manciate di secondi, nessun dio sembrava rispondere.
    Avevano rallentato fino a fermarsi per permettere a Markus di concentrare tutte le sue energie nella preghiera, mentre Kuroha e a suo modo anche Ishimaru facevano la guardia al loro compagno di sventure per far sì che nessuna creatura orripilante lo assalisse. Nessuno degli Anomaimp sembrava badar loro, però, tanto che l'Empyros poté bere la pozione affidatale da Markus e gestirne gli effetti collaterali senza che alcun rischio si presentasse. [Pozione di recupero critica: +200 SP] Combattere coni conati le diede qualcos'altro a cui pensare, invece dell'immensa, soverchiante evidenza di sembrare soltanto piccoli sassolini dispersi in qualcosa di molto più grande.
    « Non succede niente... »
    Kuroha non rispose, amareggiata, lo sguardo corrucciato mentre, ripresasi dalla pozione, continuava nella sua futile opera di guardia. Continuò il silenzio per qualche istante, poi schioccò la lingua, delusa, battendo il bastone in terra come a sancire un verdetto.
    « ....Andiamocene, non possiamo- »
    Poi accaddero diverse cose a entrambi i suoi compagni, facendola sentire ancor più sola e spaventata e desiderosa di darsela a gambe verso qualcosa che poteva controllare, fosse stato anche con la forza, per dare il proprio contributo in qualche modo invece di essere costretta a morire con la coda tra le gambe. In lontananza, prima che Markus venisse circonfuso di luce, il titano divino fece qualcosa a Myn, cosa che si ripercosse immediatamente su Ishimaru accanto a loro, manifestandosi negli stessi effetti visivi e sonori distorti che poco prima avevano inghiottito Kelev facendolo scomparire: Kuroha non conosceva Ishimaru, ma non aveva intenzione di perdere un altro compagno, così immediatamente lo afferrò per una spalla. - « Non anche tu adesso. » - Sapeva come un combattente potesse reagire male anche da sano ad avere le braccia bloccate, e quella corruzione poteva farlo agire in modi imprevedibili. Intanto lo aveva sotto controllo. Controllo? Veramente si può dire controllo se lo sta solo tenendo per una spalla? Potrebbe comunque scomparire senza che questo cambi nulla. Che diavolo è il controllo in una situazione come questa? Poteva concentrarsi solo su quel poco che poteva fare, senza ascoltare la marea di pensieri sottostanti. Qualora Ishimaru avesse risposto in qualche modo, Kuroha l'avrebbe lasciato libero, continuando a monitorare che non succedesse nulla di strano.
    Al contempo, anche Markus sembrò sottoposto d'improvviso a una forza cosmica, ma poteva sperare fosse la manifestazione di quanto avevano invocato. Vennero inondati di una luce calda e confortevole, una piccola carezza in un bagno di sangue e terrore... Neanche minimamente sufficiente, e dopo il sollievo Kuroha sentì solo rabbia. Il cronografo di Anarghya, il cronografo, rispose loro la madre attraverso le parole di Markus.
    « E dove cazzo sta? E cosa dovremmo fare...?! » - Ringhiò fra sé, mentre il povero asgardiano iniziava a riprendersi. I guai non finivano lì: l'idolo dopo quel divampare di potere parve scaricarsi e tutte le creature che prima li ignoravano li stavano ora osservando assetate della loro esistenza, con in sottofondo i tonanti passi del titano che si avvicinava speditamente. La corruzione dell'ambiente attorno a loro era più viva che mai, un formicolare sulla pelle che a stare fermi troppo tempo sembrava penetrarvi sotto come un'orda di piccoli insetti divoratori.
    « Dobbiamo andare! »
    « E in fretta. » - Aggiunse Kuroha, mentre si accostava all'asgardiano per sorreggerlo e dargli più spinta durante la corsa. Era abbastanza forte da farlo correre veloce quanto lei fino ad arrivare alla faglia. [Potere Passivo corpo, lvl 2 - Il personaggio potrà sollevare, trasportare e maneggiare pesi fino a 90 kg senza difficoltà per breve tempo (solitamente una manciata di secondi).] - « Che è successo? »
    Ascoltò con attenzione mentre correvano a perdifiato. Kuroha in quel momento era l'unica a non avere avuto conseguenze o effetti gravosi addosso, e sapeva di non dovere utilizzare il mana in alcun modo per non aizzare i mostri su di loro. Alla destra teneva Markus per farlo correre, alla sinistra imbracciava il bastone, pronta a colpire e scacciar via i mostri mentre fuggivano. Mentre correvano chiese a Ishimaru di stare poco dietro di lei e alla sua sinistra per poterle permettere di dargli una difesa nel caso la corruzione lo stesse fiaccando troppo per reagire efficacemente. [2- Attacco fisico Corpo 450/Velocità 600 con Bastone, Azione preparata.]
    La situazione dipinta da Markus era confusa e poco comprensibile, ma dava loro un obbiettivo chiaro.
    « Quindi questo coso che non sappiamo dove sia ha creato la faglia... E il robo che sta combattendo il tipo che ci ha spediti qui... Bene, direi splendido! » - Ringhiò la guerriera, mentre si avvicinavano a gran velocità alla loro via di fuga. - « Ora usciremo sulla piazza tanto. Speriamo che ammazzare quel coso basti, anzi, deve bastare, non abbiamo altre carte. BARTHOLD! » - Gridò per farsi sentire oltre il trambusto: aveva la trasmittente nella mano destra, e già reggeva Markus col braccio, perciò c'era un po' di sferragliare nel mezzo. - « ORA, BARTHOLD! TUTTO QUELLO CHE HAI NELLA FAGLIA! STIAMO ARRIVANDO! »

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    Kuroha Honden / Sininen ♦ Empyros ♦ Berserker ♦ Verde ♦ Conartha

    [ C 450 - M 75 - S 100 - V 600 - D 285 ]
    25/300

    Resoconto; Kuroha beve la pozione di recupero e poi quando sia Markus che Ishimaru si riprendono li aiuta a correre verso la faglia: mentre fuggono colpisce se necessario ogni mostro che si avvicini troppo, dopodiché quando Markus riferisce della visione contatta Barthold dicendogli di far fuoco nella faglia.
    ◄ Azione 1: Beve la Pozione di Recupero Critica (+200 SP).
    ◄ Azione 2: Colpisce o agita il bastone verso Anomaimp che si avvicinino durante la fuga.
    ◄ Azione 3: ///

    ◄ Mappa: ///

    Fisico; Nauseata dalla pozione, incolume
    Psiche; eh
    Soul Points; 400 + 200 = 600 SP
    Conoscenze Teoriche;
    Linguistica lv.1 [Madrelingua Antartide - Velnoor]
    Studioso di Razze lv.1 [Demoni - Mannari - Figli del Mare]
    Viaggiatore lv.1 [Coolkharea]

    Abilità;
    Campo Elettrico [Percezione Fisica Esseri Viventi basata sull'elettricità generata dai loro corpi, scala su Corpo] - Inattiva
    Medium Naturale [Abilità Supporto; percezione e interazione con spiriti e presenze soprannaturali]
    Incrollabile [Resistenza al dolore di entità bassa]

    Tecniche Utilizzate;


    Conoscenze Utilizzate; ///

    Equipaggiamento — 6/8 I + 0.25/2 I [Disposizione];
    Armatura tattica in acciaio (4 I)
    Bastone [Arma in Ferro e Legno, 2 metri] (1 I)
    Coltello [Arma in Ferro, 25 cm] (1 I)
    Guanti [Accessorio] (0 I)
    Borsa [Accessorio] — +2 I
    {Oblio Liquido (0.25 I)}
    Vestiario normale: maglietta aderente nera in cotone a collo alto e mezze maniche, pantaloni di fustagno antracite, anfibi di pelle nera, calzini, canottiera di lana, intimo nero (reggiseno sportivo e mutanda tipo culotte).

    Note;


  10. .
    La situazione andava poco a poco peggiorando, e il quartetto di fuggitivi aveva le mani legate. Tutti loro avevano affrontato la loro buona parte di temibili avversari, ma non c'era nulla che tenesse in quel momento: non c'era grazia divina in soccorso che li elevasse a grandi araldi facendogli affrontare ad armi pari il terribile dio reietto, non c'erano artefatti di cosmica potenza, non c'era niente. Erano semplici mortali in fuga nella loro pochezza e misera forza. Potevano essere titani fra i loro pari, ma questa lotta fra pari non era, e non avevano strumenti per renderla tale. Kuroha correva insieme agli altri, si lambiccava il cervello, non trovava risposte. Aveva capito che non doveva pensare a come prendere a pugni un dio, ma anche superarlo, o impedirgli di fare quel che voleva... Non c'erano esplosivi, non c'erano macchinari da sfruttare o disabilitare. Gli anomaimp correvano saltando fra gli edifici, attorno a loro, sopra di loro, da tutte le parti, radunandosi per partecipare a quella che pareva una adunata per un grande, incombente ultimo assalto. Non erano bestie, non li potevano mandare contro il dio, che anzi li governava.
    Kuroha capiva tanto l'odio contro gli dei tipico dei suoi compatrioti antartidei e di tutti i Ribelli del mondo, quanto la riverenza che avevano le altre fazioni per la Triade, fazioni che avevano capito come contro un dio solo un altro dio potesse scagliarsi. E normalmente quegli dei se ne stavano immobili, forse in accordo per non distruggere il creato e loro stessi in una lotta infinita, ma stavolta questo dio non sottostava a nessun patto.
    Veeridal, anima delle terre selvagge e compagna di branco di tutte le fiere, dove sei? pensava l'empyros, conoscendo pochi appellativi divini se non quelli per la divinità che più spesso nella vita aveva pregato. Dov'erano tutti, davanti a una catastrofe simile? All'oblio Entropia, dove erano gli Undici? Non avevano, un tempo infinito prima, sigillato i Remnant? Non potevano fare lo stesso in quel momento?
    La colonna di luce brillò come una stella rossastra facendo tremare il cielo e la terra e una serie di disgrazie si susseguì: la radio gracchiò alla vita con le imprecazioni di Barthold, mentre Kelev, che correva con loro, per qualche ragione non venne protetto dal potere dell'idolo divino portato da Yarrik e venne investito e contorto dal potere alterante di Zeit. Kuroha vedendo il malessere dell'estivo si fermò di botto. - « KELEV! CAZZO, CA- » - Ma prima che potessero fare qualsiasi cosa il ragazzo sparì in un grumo di artefatti visivi e distorsioni sonore.
    La radio gracchiava ancora, urgente, impedendo di processare alcunché di quanto successo. Kuroha sbatté gli occhi, mentre spaesata prendeva la radio per capire cosa stesse dicendo. Aveva sempre meno certezze.

    « B-Berthold? Puoi descrivermi cosa succede? » - Non la cosa migliore da dire o più empatica, ma non era nella condizione di modularsi abbastanza.
    « Una creatura è apparsa nella piazza, sta combattendo con l'Apice ed i suoi uomini... Non ho avuto modo di vederla ma le informazioni sul suo aspetto sono contrastanti: alcuni descrivono una bestia, altri un uomo completamente avvolto dalle tenebre mentre altri ancora parlano di un'informe massa di energia. E' molto potente, la sua sola presenza ha scatenato quella reazione alla colonna! »
    Era apparso qualcosa, ma cosa? Dal loro lato non sembrava essere uscito nulla, ma forse erano troppo lontani per capire davvero cosa stesse succedendo. Contava comunque che i civili andassero via, ora più che mai.
    « Ancora un poco e arriviamo... State riuscendo a fare evacuare la zona? » -
    « Si, la flotta volante ha respinto le ondate di creature volanti per il momento. Stiamo facendo scappare i civili con aeronavi dirette verso il continente. Com'è la situazione da voi? » -
    « L'altro estivo del gruppo è scomparso... E Strand è rimasto indietro per trattenere una... Cosa molto grossa. Ci raggiungerà. Avete ogni risorsa impegnata? » - Aggiunse, preoccupata. Nessuno si era espresso sull'idea di cannoneggiare il dio, ma forse nessuno aveva avuto altre idee. Anche la sua dopotutto era assurda, cosa avrebbero fatto due missili a un dio? Ma tanto valeva provare per resistere - altrimenti togliersi la vita direttamente sarebbe stato meno doloroso e non li avrebbe condotti alla follia.
    « Sempre più navi della flotta stanno giungendo in soccorso, dubito possano rompere la formazione per giungere a voi. Ma di cosa stai parlando? Cos'è questa cosa enorme di cui parli? »
    « Una cosa che potrebbe essere più grande di quel coso che ha fatto pulsare la colonna. È una ultima risorsa, forse ancora non ci serve... ma se ti dico SPARA, fai sparare più roba possibile verso la colonna. Ma SOLO quando te lo diciamo! Va bene? » - Kuroha guardò Yarrik per conferma mentre parlava. Per lei ancora non dovevano sparare per non mettere Strand in difficoltà, ma magari aveva fatto male i calcoli. Prima che potesse dire altro, comunque, Berthold le rispose svelto.
    « Comunicherò immediatamente ai nostri superiori di questo tuo piano. Un altro abominio significherebbe la fine per tutti noi. » - Poi chiuse la comunicazione, anche se il rumore della radio chiariva che fosse ancora possibile contattarlo.

    « Non c'è tempo... Scusate, io... Andiamo! » - Era stata lei stessa a fermarsi dopotutto, ma non era possibile chiedere tempo in quel momento. Soprattutto chiedere tempo.
    « Non... » - Mentre correvano si girò verso la creatura a lei sconosciuta, Ishimaru. Sembrava un demone, ma non era sicura lo fosse effettivamente. - « Strand non verrà? Puoi comunicare con lui in qualche modo? Non vorrei finissimo a sparargli addosso, non ha molto tempo per raggiungerci. »
    Sapeva che erano poche, pochissime le possibilità che riuscisse a uscirne vivo. Lo conosceva da poco, anche se c'era una fiducia che si era instaurata naturalmente. Il fatto che una povera anima si dovesse sacrificare per una situazione tanto assurda la frustrava, non era giusto.
    « Yarrik. C'è una cosa che mi confonde, tu mi sei parso un uomo di fede, e non perché sei asgardiano. » - Disse poi al paladino. - « Altre calamità si sono abbattute su Valhalla, e gli dei avevano combattuto in passato. Forse questa in realtà non è così grave? Oppure c'è qualcos'altro? » - Guardò l'idolo nelle mani del giovane. - « Gli dei fanno esistere il mondo, ma se tutto fosse in pericolo... La notte potrebbe cessare e il sole smettere di brillare anche per un solo momento, se questo può farli continuare a esistere... Forse dovremmo chiamarli? » - Incrociò il suo sguardo . Era un'idea assurda e senza alcun fondamento, con dei sordi e silenziosi alle richieste dei mortali, eppure potevano solo sperare in un miracolo a quel punto. - « L'idolo di Zeit aveva parlato a Myn, ma quello di Entropia... Quello aveva parlato a te. Forse.. Forse puoi dirle qualcosa...? »

    kuroha_monogram_divider

    Kuroha Honden / Sininen ♦ Empyros ♦ Berserker ♦ Verde ♦ Conartha

    [ C 450 - M 75 - S 100 - V 600 - D 285 ]
    25/300

    Resoconto; Kuroha si ferma quando kelev inizia a sparire ma lui scompare prima che possa fare nulla; parla alla radio con barthold; poi ricomincia a correre con gli altri e propone a Yarrik di entrare in contatto col divino tramite l'idolo di Entropia.
    ◄ Azione 1: ///

    ◄ Mappa: ///

    Fisico; Ottimale
    Psiche;
    Soul Points; 700 - 100 - 100 - 100 = 400
    Conoscenze Teoriche;
    Linguistica lv.1 [Madrelingua Antartide - Velnoor]
    Studioso di Razze lv.1 [Demoni - Mannari - Figli del Mare]
    Viaggiatore lv.1 [Coolkharea]

    Abilità;
    Campo Elettrico [Percezione Fisica Esseri Viventi basata sull'elettricità generata dai loro corpi, scala su Corpo] - Inattiva
    Medium Naturale [Abilità Supporto; percezione e interazione con spiriti e presenze soprannaturali]
    Incrollabile [Resistenza al dolore di entità bassa]

    Tecniche Utilizzate;


    Conoscenze Utilizzate; ///

    Equipaggiamento — 6/8 I + 0.25/2 I [Disposizione];
    Armatura tattica in acciaio (4 I)
    Bastone [Arma in Ferro e Legno, 2 metri] (1 I)
    Coltello [Arma in Ferro, 25 cm] (1 I)
    Guanti [Accessorio] (0 I)
    Borsa [Accessorio] — +2 I
    {Oblio Liquido (0.25 I)}
    Vestiario normale: maglietta aderente nera in cotone a collo alto e mezze maniche, pantaloni di fustagno antracite, anfibi di pelle nera, calzini, canottiera di lana, intimo nero (reggiseno sportivo e mutanda tipo culotte).

    Note; Interazione in chat quest col master:

    Senzanome, [16/03/2022 20:20]
    Comunque allora
    Se la radio è ancora attiva, kuroha cerca di ascoltare dopo le imprecazioni di barthold che cosa succede se si sente qualcosa

    Danielino, [16/03/2022 20:21]
    Le comunicazioni riprendono dopo l'onda d'urto, dall'altra parte sentirai un Barthold amareggiato e frustrato. A quanto pare l'asso finale dell'ondata si è manifestato e sta ricreando il caos

    Senzanome, [16/03/2022 20:27]
    Kuroha- berthold, che succede? Puoi descrivermelo?

    Danielino, [16/03/2022 20:30]
    "Una creatura è apparsa nella piazza, sta combattendo con l'apice ed i suoi uomini. Non ho avuto modo di vederla ma le informazioni sul suo aspetto sono contrastanti: alcuni descrivono una bestia, altri un uomo completamente avvolto dalle tenebre mentre altri ancora parlano di un'informe massa di energia. è molto potente, la sua sola presenza ha scatenato quella reazione alla colonna"

    Senzanome, [16/03/2022 20:32]
    "Ancora un poco e arriviamo, state riuscendo a fare evacuare la zona?"

    Danielino, [16/03/2022 20:34]
    "Si, la flotta volante ha respinto le ondate di creature volanti per il momento. Stiamo facendo scappare i civili con aeronavi dirette verso il continente. Com'è la situazione da voi??"

    Senzanome, [16/03/2022 20:37]
    "l'altro estivo del gruppo è scomparso e Strand è rimasto indietro per trattenere una... Cosa molto grossa. Ci raggiungerà. Avete ogni risorsa impegnata?" Aggiunge, preoccupata. Forse non avrebbero potuto chiedere aiuto per cannoneggiare Zeit.

    Danielino, [16/03/2022 20:39]
    "Sempre più navi della flotta stanno giungendo in soccorso, dubito possano rompere la formazione per giungere a voi. Ma di cosa stai parlando? Cos'è questa cosa enorme di cui parli?"

    Senzanome, [16/03/2022 20:45]
    "Una cosa che potrebbe essere più grande di quel coso che ha fatto pulsare la colonna. È una ultima risorsa, forse ancora non ci serve... ma se ti dico SPARA, fai sparare più roba possibile verso la colonna. Ma SOLO quando te lo diciamo! Va bene?"
    Kuroha guarda Yarrik per conferma. Per lei ancora non dovevano sparare per non mettere Strand in difficoltà, ma magari aveva fatto male i calcoli.

    Danielino, [16/03/2022 20:51]
    "Comunicherò immediatamente ai nostri superiori di questo tuo piano. Un altro abominio significherebbe la fine per tutti noi." Per la continuazione aspettate il masteriale

  11. .
    La creatura abominevole fu sopraffatta lestamente, con la mezza finta che riuscì ad andare a segno e, dal punto di vista di Kuroha, a permettere ai suoi compari di infliggere il colpo di grazia. Le urla vennero falciate insieme alla testa dalla grande spada dell'asgardiano, e mentre il cranio esangue rotolava tra le rughe e le faglie della pelle del mostro, questi iniziava a rovinare verso il basso come una mongolfiera ferita a morte. Markus urlò, ancorandosi pronto al corpo esanime del mostro, Kuroha annuì e con la fretta e l'automatismo di chi se non trova un modo sa che potrebbe rischiare grosso optò per un cruento abbraccio. Il bastone non poteva perforare le carni del mostro facilmente, ma ciò che restava della Vera Anomalevia era comunque ancorato al resto. Si aggrappò al cadavere inerte che nemmeno perdeva sangue, umori, nulla di nulla, come fosse stato un manichino molliccio - una sensazione inquietante che però scomparve presto: meglio il sentore di schifo rispetto alla paura, al terrore atavico di poco prima. L'essere gigantesco schiantò al suolo, lei reimbracciò di nuovo il bastone: era di nuovo in controllo di cosa fare, non c'era altro a sbarrarle la strada e a farla cadere nel panico.
    Purtroppo, quella bollicina di sapone di certezza scoppiò veloce come s'era formata, e dalle nuvole si palesò qualcosa di ben più assurdo della semplice anomalevia. Non era paura come quella di prima, primordiale e controllante: sembrava più un disgusto misto a riverenza, di fronte a qualcosa di sbagliato ma anche di incredibilmente maestoso. Il principe di ogni errore, la fonte di ogni aberrazione. Era difficile da rendere a parole, specie per una come lei, che in quel momento restava solo atterrita.
    E adesso? Cosa, come...? nemmeno la mente correva, perché non aveva un'idea di dove correre. E nel frattempo col rumore di una montagna che cammina che rimbombava tutto insieme, il tempo scorreva.
    Si guardò attorno disarmata, cercando una sicurezza, un barlume di idea da parte degli altri tre. Non era la sola; anche Markus era a corto di idee.
    « Non lo so, ma non abbiamo molto tempo nemmeno per pensarci, dobbiamo muoverci in fretta! » - Rispose a denti stretti. Pensa, pensa a qualcosa! Ma era come cercare di pregare gli dei per un miracolo, parole vuote a cui nessuno avrebbe risposto.
    Sentendoli, forse illuminato da qualcosa che non potevano vedere o comprendere, fu Myn a proporre qualcosa per sbloccare quella situazione. Mentre l'uomo più vicino agli dei fra tutti loro li metteva al corrente del suo piano, Kuroha lanciava occhiate nervose al maligno che camminava fra cielo e terra: avrebbe sentito tutto, avrebbe dubitato delle parole del necromante sentendoli discutere così apertamente della cosa e prendendola come inganno e basta? Tuttavia non osa aprir bocca, per timore di confermare la cosa all'essere che avrebbe potuto sentirli. Erano uomini intelligenti: sicuramente ci avevano già pensato.

    « Sei un pazzo oltre misura, ma mi fido di te! » - Non c'era altro da poter dire. Erano nelle sue mani. Poi si rivolse sia a Kelev, che era lassù con il Necromante, sia a Markus con un cenno del capo. - « Andiamo adesso! » - Forse l'estivo avrebbe preferito restare indietro, ma Kuroha non ne aveva granché idea, ne aveva modo di chiederglielo direttamente, potevano già essersi esposti troppo. C'era poi anche un altro individuo che si era palesato vicino a Kelev e Myn - uno che somigliava a quest'ultimo, ma non era lui. Magari una evocazione, o un defunto evocato dal necromante? Poco importava per lei, sapeva che tutti sapevano il fatto loro. E lei, per quel poco che poteva fare, avrebbe proseguito più rapidamente che poteva. Prese a correre verso quella che, se avevano fortuna, sarebbe stata la loro via d'uscita di lì.

    La furia berserker era pericolosamente vicina, ma cercava di tenerla a bada. Non adesso, non adesso. Non poteva usare la semplice rabbia per affrontare un dio, nessun semplice mortale avrebbe potuto farlo. Non poteva nemmeno darsi a uno scatto selvaggio verso la colonna, perché avrebbe rischiato di lasciare gli altri indietro. Anche se li aveva incontrati da poco nessuno di loro meritava di essere abbandonato.
    E parlando di persone abbandonate, le radio improvvisamente erano tornate a funzionare: una interferenza di qualche tipo gracchiò sonoramente, attirando l'attenzione dell'Empyros verso il congegno che era rimasto inerte fino a poco fa.
    « Le radio funzionano! » - Esclamò, poi volgendosi verso Markus e, se li avesse seguiti, anche Kelev. - « Vediamo come stanno le cose, magari possiamo anche farci dare una mano. »
    Certo, ma come? Siamo in un'altra dimensione, come possono venire qui ad aiutare? quella era la domanda che probabilmente avrebbe suscitato, e forse che Kuroha stava anche pensando, ma qualcosa dovevano pure inventarsi. Kuroha sicuramente sarebbe andata sulla via più semplice.
    « Hey! Mi ricevi, Barthold? C'è qualcuno? Qui Sininen, com'è la situazione? » - Si era ricordata il nome del tale di prima più per miracolo che fortuna o altro, data la mole di cose accaduta nel mentre. Il crepitio della radio si agitò un po' per poi stabilizzarsi nella familiare voce dell'uomo incontrato in precedenza.
    « Sininen? Cos'è successo? Siete improvvisamente spariti e contattarvi era impossibile. La situazione pare essersi stabilizzata in questa parte della città, nonostante i mostri siano come stati attirati dalla mole di civili al molo. Alcune navi del giudizio volante sono arrivate in nostro soccorso e stanno liberando i cieli dagli abomini. Com'è la situazione nella vostra zona? »
    Vero. Troppa gente insieme accumula il mana, e più c'è mana più i mostri si avvicinano... Cazzo! Anche se ormai era tardi per fare qualsiasi cosa. Però poteva spiegargli la cosa per sommi capi., oltre a che diavolo stesse succedendo. Certo, era lei che avrebbe voluto risposte, ma...
    « Hai presente la colonna di luce rossa? È un portale e siamo finiti dall'altra parte. Stiamo cercando di tornare indietro ma abbiamo un coso enorme che vuole precederci... Attenzione ai civili, a quanto pare radunarne tanti insieme attira i nostri perché il mana della gente si concentra in un punto. Non si possono disperdere, morirebbero comunque, concentrate le forze per proteggerli! »
    « Coso enorme? Di cosa stai parlando? Per i civili faremo il possibile, ma non resisteremo a lungo se non facciamo qualcosa. La situazione potrebbe degenerare in un attimo, se le cose stanno così. »
    Kuroha ebbe un istintivo moto di stizza che in condizioni normali si sarebbe tradotto in una feroce e concisa invettiva su Nuova Dhestelyon, ma il peso degli eventi e l'ansia di poter contribuire qualcosa invece di essere tanto disarmata quanto i neodhestellyti erano poco capaci la tenne a bada, stringendo i denti.
    « Cazzo... Dobbiamo fare in fretta. Magari qualcuno dei veicoli volantini potrebbe aiutare col tenere a distanza i mostri dal molo. Nessuna notizia della Mustardes? » - In effetti si aspettava movimenti della capobanda dei matti. Era incosciente, stronza, egoista, disorganizzata, ma non era stata fino a quel momento codarda.
    « Sto cercando di contattare la Carmelo II per il supporto aereo, ma per l'Apice... Completo silenzio radio da poco dopo l'apertura della colonna, deve essere successo qualcosa nella piazza. »
    « L'unico posto dove non siamo andati... Scopriremo che cosa è successo fra poco. Tenete duro! » - Poi non aspettò più una risposta, rivolgendosi invece ai propri compari in corsa.
    « Se l'Apice è scomparsa dove è apparso il portale, potrebbe anche essere stata corrotta da questa roba per quanto ne sappiamo ed è un rischio in più da tenere in conto. E se quel che sta facendo Strand non dovesse andare a buon fine... Potremmo chiedere di concentrare il fuoco delle aeronavi verso il portale. Potrebbero colpire anche noi, ma sarebbe l'ultima possibilità che ci resta... A meno che non abbiate altre idee! » - La colonna di luce rossastra si avvicinava, mentre i passi del dio scandivano la distanza come un grottesco orologio.
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    Kuroha Honden / Sininen ♦ Empyros ♦ Berserker ♦ Verde ♦ Conartha

    [ C 450 - M 75 - S 100 - V 600 - D 285 ]
    25/300

    Resoconto; Kuroha inizia a CORRERE FORTISSIMO verso il portale/colonna di luce, mentre contatta via radio ND e poi parla con i compagni di missione.
    ◄ Azione 1:

    ◄ Mappa: ///

    Fisico; Ottimale. Torpore sulla coscia destra causato da contatore paradosso.
    Psiche; Spaventata dalla presenza divina di Zeit.
    Soul Points; 400
    Conoscenze Teoriche;
    Linguistica lv.1 [Madrelingua Antartide - Velnoor]
    Studioso di Razze lv.1 [Demoni - Mannari - Figli del Mare]
    Viaggiatore lv.1 [Coolkharea]

    Abilità;
    Campo Elettrico [Percezione Fisica Esseri Viventi basata sull'elettricità generata dai loro corpi, scala su Corpo] - Inattiva
    Medium Naturale [Abilità Supporto; percezione e interazione con spiriti e presenze soprannaturali]
    Incrollabile [Resistenza al dolore di entità bassa]

    Tecniche Utilizzate; ///

    Conoscenze Utilizzate; ///

    Equipaggiamento — 6/8 I + 0.25/2 I [Disposizione];
    Armatura tattica in acciaio (4 I)
    Bastone [Arma in Ferro e Legno, 2 metri] (1 I)
    Coltello [Arma in Ferro, 25 cm] (1 I)
    Guanti [Accessorio] (0 I)
    Borsa [Accessorio] — +2 I
    {Oblio Liquido (0.25 I)}
    Vestiario normale: maglietta aderente nera in cotone a collo alto e mezze maniche, pantaloni di fustagno antracite, anfibi di pelle nera, calzini, canottiera di lana, intimo nero (reggiseno sportivo e mutanda tipo culotte).

    Note; Log dei messaggi master/giocatore come da chat quest:

    Senzanome, [24/02/2022 18:41]
    [In risposta a Danielino]
    Ku- Hey! Mi ricevi, Barthold? C'è qualcuno? Qui Sininen, com'è la situazione?

    Danielino, [24/02/2022 20:14]
    [In risposta a Senzanome]
    Sininen? Cos'è successo? Siete improvvisamente spariti e contattarvi era impossibile. La situazione pare essersi stabilizzata in questa parte della città, nonostante i mostri siano come stati attirati dalla mole di civili al molo. Alcune navi del giudizio volante sono arrivate in nostro soccorso e stanno liberando i cieli dagli abomini. Com'è la situazione nella vostra zona?

    Senzanome, [24/02/2022 21:05]
    [In risposta a Internet Explorer]
    Ku- Hai presente la colonna di luce rossa? È un portale e siamo finiti dall'altra parte. Stiamo cercando di tornare indietro ma abbiamo un coso enorme che vuole precederci... Attenzione ai civili, a quanto pare radunarne tanti insieme attira i nostri perché il mana della gente si concentra in un punto. Non si possono disperdere, morirebbero comunque, concentrate le forze per proteggerli!

    Danielino, [24/02/2022 21:23]
    [In risposta a Senzanome]
    "coso enorme? Di cosa stai parlando? Per i civili faremo il possibile, ma non resisteremo a lungo se non facciamo qualcosa."

    Danielino, [24/02/2022 21:24]
    "La situazione potrebbe degenerare in un attimo, se le cose stanno così."

    Danielino, [24/02/2022 21:32]
    @DatNamelessTho ci sono altre interazioni o vuoi tenerle per un post successivo mentre aspetti l'esito di Myn?

    Senzanome, [24/02/2022 21:44]
    [In risposta a Danielino]
    Ku- Cazzo... Dobbiamo fare in fretta. Magari qualcuno dei veicoli volantini potrebbe aiutare col tenere a distanza i mostri dal molo. Nessuna notizia della Mustardes?

    Danielino, [24/02/2022 21:48]
    [In risposta a Senzanome]
    "sto cercando di contattare la carmelo II per il supporto aereo, ma per l'apice... Completo silenzio radio da poco dopo l'apertura della colonna, deve essere successo qualcosa nella piazza."





    Edited by senzanome. - 25/2/2022, 19:38
  12. .
    L'assalto, un po' raffazzonato e un po' fatto troppo di corsa senza pensare - ma d'altronde, quando mai Kuroha aveva fatto grandi strategie prima di attaccare? E peggio ancora mentre era sotto l'effetto di una malia che la riempiva di una paura ancestrale e irrazionale - non andò a buon fine. Almeno, non del tutto. Kuroha le sentì, nonostante tutta la magia che li attorniava, quelle scariche che andavano a penetrare nelle carni tenere del mostro e le bruciavano e le facevano avvizzire. Non era stato abbastanza veloce da richiamare gli incantesimi sulla lunga distanza, e il suo corpo era debole contro la forza dell'Empyros. Peggior sorte toccò agli attacchi dell'asgardiano che aveva portato con sé, ma Kuroha ora pensava a una cosa sola, una cosa che la fece sorridere con cattiveria e superbia, una superbia mista all'ansia e all'angoscia di poter fallire e venire schiacciati da qualcosa di tanto mostruoso, di tanto oscuro... Eppure...
    « Non ce l'hai fatta, stronza balena. » - Sbuffò mentre guardava quell'assurda creatura generare un qualcosa dal proprio corpo: forse un tentativo di difendersi, o forse un modo di distrarli. Ma a lei non importava. - « Ti ho colpita... Quindi ti posso ammazzare! » - Sibilò a denti stretti, con una furia che smaniava di essere liberata sotto il terrore ed il panico che, malgrado i suoi tentativi di ignorarli, ancora facevano tremare ogni tanto le sue membra. Perlomeno il formicolio alle gambe era cessato... Quasi del tutto. C'era ancora qualche pizzico ogni tanto. [Scende di 50 il Paradosso ogni 2 turni]
    Sentì la sua furia con ogni probabilità, perché la Vera Anomalevia si voltò verso di lei e richiamò un incanto che pareva una onda anomala di acqua, caos e oscurità informe. L'avrebbe travolta se non si fosse difesa, e ci mise dentro tutte le sue forze mentre si stringeva dietro i propri avambracci, allargava le gambe e richiamava l'elettricità a proteggere il suo corpo. [Conduzione - Difensiva CaC, Cor450/Vel600, 100 sp, potenza Alta.] Passò lenta, quasi troppoi lenta, così forte da frastornarla e lasciarla in parte disorientata: la rabbia non c'era più, fuggita nei recessi del suo cuore come, era il caso di dirlo, un cagnolino bagnato, ma la paura restava ad animarla. Quell'essere errabondo che li aveva voluti sfidare non lo sapeva, ma aveva donato un'arma potente ai propri avversari, capace di paralizzarli sul posto quando compariva come un presagio di morte, così come di farli lanciare al massimo delle loro forze quando li avrebbe messi alle strette. Forse voleva solo vederli dimenare mentre bruciavano tutte le loro forze in futili tentativi di rivalsa, ma Kuroha aveva forse abbastanza forza da poterle dare filo da torcere. Non erano pesci così piccoli.
    Si lanciò con un grido battagliero contro la creatura che aggettava dal corpo della balena, completamente dimentica del proprio compare - se la sarebbe cavata da solo, e se fosse stato in pericolo lei sarebbe stata più avanti, a prendersi i colpi. Dovevano sopraffarla, e l'Empyros le arrivò addosso come una marea, bastona nella sinistra e saette che caricavano fragorose nella destra. Il colpo era chiamato, facile da individuare, e forse l'avrebbe visto facilmente: un gancio destro diretto dritto al volto vacuo e privo di lineamenti. [Scarica - Offensiva CaC, Cor450/Vel600, 100 sp, potenza Alta.] Ma non era tutto: che avesse colpito, che avesse parato, sarebbe venuto dopo il colpo più infido, con il bastone che carico di energia magica sottile ed evanescente avrebbe squarciato gli organi interni della Vera Anomalevia per lungo, dal ventre fin sotto al capo, dove l'affondo netto di Kuroha si sarebbe fermato.[Stroncamento - Offensiva CaC, Cor450/Vel600, 100 sp, potenza Alta.]
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    Kuroha Honden / Sininen ♦ Empyros ♦ Berserker ♦ Verde ♦ Conartha

    [ C 450 - M 75 - S 100 - V 600 - D 285 ]
    25/300

    Resoconto; Kuroha si difende dall'attacco dell'Anomalevia, poi corre in avanti spinta dalla paura e attacca con tutta la forza che può.
    ◄ Azione 1: Conduzione (100 SP, entità Alta) per difendersi da Flagello del Mare Oscuro (200 sp, 100 sp offensivi).
    ◄ Azione 2: Scarica (100 SP, entità Alta) sulla Vera Anomalevia.
    ◄ Azione 3: Stroncamento (100 SP, entità Alta) sulla Vera Anomalevia.

    ◄ Mappa: /// (semplicemente corre in avanti verso la Vera Anomalevia)

    Fisico; Ottimale. Torpore sulla coscia destra causato da contatore paradosso.
    Psiche; Spaventata, subisce l'effetto di Incarnazione del terrore dall'Anomalevia.
    Soul Points; 700 - 100 - 100 - 100 = 400
    Conoscenze Teoriche;
    Linguistica lv.1 [Madrelingua Antartide - Velnoor]
    Studioso di Razze lv.1 [Demoni - Mannari - Figli del Mare]
    Viaggiatore lv.1 [Coolkharea]

    Abilità;
    Campo Elettrico [Percezione Fisica Esseri Viventi basata sull'elettricità generata dai loro corpi, scala su Corpo] - Inattiva
    Medium Naturale [Abilità Supporto; percezione e interazione con spiriti e presenze soprannaturali]
    Incrollabile [Resistenza al dolore di entità bassa]

    Tecniche Utilizzate;
    Conduzione
    ;difensiva materiale
    Nonostante appaia molto semplice, Kuroha ha impiegato tempo per padroneggiare questa tecnica per via della natura inerentemente offensiva del fulmine. Quando sta per essere colpita da qualcosa di fisico, Kuroha avvolge la parte del corpo interessata con abbastanza energia elettrica da consumare tutta l'offensiva in arrivo, annientando a vicenda le due energie. Quando l'offensiva è troppo grande, Kuroha è capace di fare la stessa cosa ricoprendo l'intero corpo.
    { Variabile (Alta - 100 SP) // Sé, Corpo-Velocità // Matrice Elettrica }

    Scarica
    ;offensiva {2 tecniche}
    Il classico utilizzatore del fulmine scaglia lunghe saette come fossero giavellotti luminosi: Kuroha per arrivare a padroneggiare questo stadio dell'elettricità è passata per due stadi.
    1 Il primo riguarda il proprio corpo, ed è certamente quello in cui la ragazza è più proficiente. L'energia elettrica pervade le sue membra e le avvolge in luminose scariche crepitanti, solitamente accompagnando un pugno o un calcio, per poi scaricarsi direttamente nel corpo avversario come un taser.
    2 Quest'energia può, al volere di Kuroha, anche essere rilasciata e lanciata, staccandosi dal proprio corpo dopo un movimento di scatto nella direzione desiderata - solitamente un calcio o un lancio dalle mani. Il colpo così rilasciato ha la classica forma di una saetta distorta che attraversi velocemente l'aria fino al bersaglio designato - le dimensioni dei fulmini di solito variano con la potenza, da mezzo metro fino a due, e una larghezza di circa dieci centimetri. Tuttavia le scariche in questa forma sono relativamente deboli (solo Basse).

    Grazie a queste due tecniche è capace di grande variabilità tattica e di sorprendere i propri avversari, facendo connettere colpi in corpo a corpo anche quando il nemico si è portato appena fuori della sua portata.
    Questa tecnica può essere usata in maniera efficace per distruggere e demolire oggetti di vario tipo, da lucchetti e chiusure (Basse), a porte di legno e rocce franate poco dure (Medie) fino a massicce porte blindate o muri di roccia (Alte).
    { Variabile(Alta - 100 SP) // Raggio: 1- Contatto, Corpo-Velocità / 2- Proiettile, Spirito-Destrezza // Matrice Elettrica Razziale }

    Stroncamento
    ;offensiva
    Tecnica che sfrutta il bastone, creando delle estensioni eteree dell'arma da entrambi i lati di circa 1,5 metri per estremità; non inficiano sulla maneggevolezza, poiché non influenzano materia inanimata e ambiente, passandoci attraverso. Usata soprattutto in colpi di punta, quando questa tecnica colpisce un essere vivente non palesa ferite, ma danneggia gravemente gli organi interni, rendendo problematici interventi di cura immediata o pronto soccorso.
    { Costo: 100 SP // Contatto, Corpo-Velocità // Matrice Rozza Disciplina }

    Conoscenze Utilizzate; ///

    Equipaggiamento — 6/8 I + 0.25/2 I [Disposizione];
    Armatura tattica in acciaio (4 I)
    Bastone [Arma in Ferro e Legno, 2 metri] (1 I)
    Coltello [Arma in Ferro, 25 cm] (1 I)
    Guanti [Accessorio] (0 I)
    Borsa [Accessorio] — +2 I
    {Oblio Liquido (0.25 I)}
    Vestiario normale: maglietta aderente nera in cotone a collo alto e mezze maniche, pantaloni di fustagno antracite, anfibi di pelle nera, calzini, canottiera di lana, intimo nero (reggiseno sportivo e mutanda tipo culotte).

    Note; ora troviamo giona là dentro omg NO ASPETTA IL COSO CHE E' USCITO DALLA BALENA E' GIONA OH NO
  13. .
    Contatore barra contrapposto

    Per contare valori appunto contrapposti: magari per contare amicizia vs inimicizia.
    Valgono le stesse regole del codice precedente <3

    125/300


    HTML
    <div style="background: #444; border: 5px solid #222; width: 300px; height: 18px;"><div style="height: 0%; width: 100%; color: white; font-weight: bold; valign: center;" align="center">125/300</div><div style="height: 100%; width: 50%; float: left;"><div style="width: 41%; background: orange; float: right; height: 100%;" align="center"></div></div><div style="height: 100%; width: 50%; float: right;"><div style="width: 21%; background: firebrick; float: left; height: 100%;" align="center"></div></div></div>


    Codice pulito:
    HTML
    <div style="background: #COLORESFONDO; border: SPESSOREBORDOpx solid #COLOREBORDO; width: LARGHEZZATOTALEpx; height: ALTEZZATOTALEpx;"><div style="height: 0%; width: 100%; color: #COLOREFONT; font-weight: bold; valign: center;" align="center">TESTO</div><div style="height: 100%; width: 50%; float: left;"><div style="width: GRANDEZZA BARRA%; background: #COLORE BARRA; float: right; height: 100%;" align="center"></div></div><div style="height: 100%; width: 50%; float: right;"><div style="width: GRANDEZZA BARRA%; background: #COLORE BARRA; float: left; height: 100%;" align="center"></div></div></div>
  14. .
    Contatore barra

    Per rappresentare exp in corso, mana in esaurimento, o qualsiasi altro tipo di contatore vogliate :fiore:
    L'unica cosa che avete bisogno è fare una proporzione per capire a quanto % dovete impostare il div interno. Per farlo vi basta fare una proporzione con i dati che volete rappresentare, e se non sapete come si fa, vi metto un esempio in spoiler.
    Facciamo un esempio con gli SP. Siete a bianca e vi rimangono 125 SP su 300 e usate il contatore per visualizzare quanto mana avete.
    300 sp sono il massimo, cioé 100%, quindi la proporzione è: 125:300=x:100
    Da qui moltiplicate 125 per 100 e poi lo dividete per 300. Viene 41,6 periodico, arrotondiamo a 41 o 42 e voilà.


    125/300


    Codice utilizzato:
    HTML
    <div style="background: #444; border: 5px solid #222; width: 300px; height: 18px;"><div style="height: 0%; width: 100%; color: white; font-weight: bold; valign: center;" align="center">75/300</div><div style="width: 25%; background: firebrick; float: left; height: 100%;"></div></div>



    Codice pulito:
    HTML
    <div style="background: #COLORESFONDO; border: SPESSOREBORDOpx solid #COLOREBORDO; width: LARGHEZZATOTALEpx; height: ALTEZZATOTALEpx;"><div style="height: 0%; width: 100%; color: #COLOREFONT; font-weight: bold; valign: center;" align="center">TESTO/TESTO</div><div style="width: GRANDEZZA BARRA%; background: #COLORE BARRA; float: left; height: 100%;"></div></div>
  15. .
    « Sì... Intendevo proprio quello... » - Mormorò alla sua domanda retorica, mentre lei rideva. Voltò lo sguardo, perdendosi intanto nel guardare il mare, così lontano eppure a un tiro di schioppo, come non fosse lì, come se quelle onde cullassero la sua coscienza, mentre ascoltava le parole della grande Madre senza guardarla in viso.
    « E' così strano... Sentirtelo dire. » - Intrecciò le dita in grembo, la testa infossata fra le spalle e i capelli folti e crespi e lo sguardo vacuo e perso, quasi di nuovo non vedesse nulla. O vedesse altro. - « Abbiamo creduto sempre che le cose sarebbero state così... Infinite. L'infinito è il tuo dominio. Il creato è così vasto e immenso che non può finire. Eppure deve, perché fra l'infinito delle cose c'è anche la fine delle cose... Esistere sembra paradossale. »
    Sospirò fra sé.
    « E quando finirai... cosa penserai? Che va bene così? Non avrai rimpianti? Se potrai pensare, alla fine... » - Mormorò. - « Muoiono gli dei? E dove vanno quando lo fanno? E dove va chi ha creato la valle dove tutti gli altri dei riposano per sempre... »
    Rimase in silenzio qualche secondo.
    « Quante volte ti ho fatto queste domande? »
6716 replies since 10/3/2009
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