Primo Contatto

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    Il signor Walter venne in sua aiuto per quanto riguardava il nome del posto dove loro avevano sempre abitato, con un grosso sorriso stampato sulle labbra.

    - Ma certo che ha un nome, mio giovane Gurasu... si chiama Bob! -

    " Bob? Non l'avrei mai detto, che nome simpatico! "

    Ingenuo come era, non capì che era uno scherzo e credette che ciò che gli era stato detto fosse vero. Dopo aver terminato la propria ipotesi anti-divinità, Ryner prese la parola e disse:

    - Certo, sono due spiegazioni logiche. Ma le nostre divinità... -

    Volse il suo sguardo verso l'uomo lucertola, per poi ripotarlo verso i ninja; era forse un'informazione delicata che solo pochi potevano sapere? Questo rendeva tutto il più interessante.

    - Beh sono un attimo più imprevedibili, tutto qua. -

    Imprevedibili non significava di certo che potessero creare cose troppo misteriose. Dopo di lui, anche Huemac ribatté alla sua congettura, che a quel punto avrebbe tanto preferito non fare; sembrava quasi che avesse toccato un tasto che sarebbe stato meglio ignorare.

    - Anche se non sono un sacerdote, credo di poter affermare che oltre a quanto detto da Lord Ryner c'è anche da dire, Lord Gurasu, che nei portali ci siamo entrati noi. Gli Dèi sanno sempre molto più dei mortali... Forse hanno creato quei portali perché sapevano che ci saremmo entrati noi. Ma anche se ancora non mi sento di escludere l'ipotesi Divina, resta il fatto che penso che un Dio ci avrebbe già comunicato il motivo della nostra presenza. -

    Ok, quello che aveva detto non sembrava andare contro quello che aveva detto lui e aveva anche più senso; non nascose che, quando si sentì appellare come Lord, si sentì strano, quasi come se fosse più importante di quello che era in realtà, come se fosse più grande, più aristocratico. Il titolo lo mise un po' a disagio ma cercò di non darlo a vedere. Infine fu di nuovo lo special jonin a riprendere la parola; sperava solo che non si dimostrasse prolisso nel parlare come prima.

    - Prima di fare qualsiasi cosa vorrei scusarmi un attimo con voi tre per il modo bizzarro in cui mi sono comportato poco fa... e credo di dovermi scusare anche con Gurasu, il nostro pianeta di chiama Terra e non Bob. -

    Se non fosse stato per le sue parole, avrebbe chiamato il loro mondo Bob a vita; era stato ingannato e non era stato difficile per lui credere alle sue bugie. In fondo, era molto più esperto di lui in queste cose! Il nome Terra gli piaceva di meno ma doveva accontentarsi; non poteva di certo rinominarlo a suo piacimento!

    - Fra l'altro di recente è stato scoperto un intero nuovo continente abitato da creature leggermente diverse a noi, forse voi venite da lì? Mi spiace non avere né i miei poteri né qualcosa per disegnare o vi avrei mostrato una versione abbozzata del nostro mondo per capire se anche voi abitate lì ma siete veramente tanto distanti da noi o se questi portali sono una congiunzione fra che ne so dimensioni parallele ed alternative o universi comunicanti fra di loro.
    Posso chiedervi gentilmente qualche nozione di geografia e storia del posto in cui vivete? Ovviamente ricambierò lo scambio di informazioni, così magari unendo le nostre conoscenze potremmo capire dove siamo e come ci siamo arrivati. E magari tornare a casa. -


    La sua idea era decisamente buona; l'apprendere, poi, che un nuovo continente era stato scoperto e che lui non ne sapeva niente lo faceva sentire molto ignorante e inferiore rispetto a lui. Avrebbe dovuto farci l'abitudine, essendo probabilmente il più giovane tra i quattro. Avrebbe tanto voluto poter manipolare il legno per aiutare il suniano a creare un plastico non di plastica del loro continente ma purtroppo non poteva, a causa delle strane condizioni che vigevano in quel mondo etereo. La parola che identificava il loro pianeta sembrò destare curiosità nell'uomo i cui abiti ricordavano un ragno.

    - Terra, come l'elemento... AH, certo. Non è che per caso avete anche voi persone in grado di controllare gli elementi? -

    Il kusiano aveva dato quella cosa come assodata; aveva sempre pensato che tutti fossero in grado di manipolarli. Dato che loro avevano qualcosa che assomigliava al loro chakra, aveva subito pensato che sarebbero stati capaci di farlo come dei normali ninja. In ogni caso, le sue parole confermarono quello che aveva sempre creduto.

    - Certamente! Io sono capace di controllare l'elemento Terra, l'elemento Acqua e il Legno! -

    Non ci aveva pensato due volte prima di rivelare le sue capacità; qualcosa gli diceva che avrebbe potuto fidarsi di loro, dato che in quella dimensione non avevano mezzi a disposizione per attaccarli. Avrebbe aspettato eventuali risposte da parte dello special jonin o riscontri da parte dei due stranieri; chissà che elementi sapevano controllare loro! Non lo aveva chiesto, per permettere al signor Walter di dire eventualmente i propri, ma lo avrebbe tanto voluto sapere. Dopo ciò, l'uomo lucertola esordì con due frasi che riportarono tutti a concentrarsi sulla questione precedente.

    - Che strano... il posto sembra non voglia che subiamo danni... Peccato Lord Walter, altrimenti le avrei disegnato approssimativamente i continenti. -

    Non voleva nemmeno sapere in quale modo avrebbe cercato di tracciarli... con il sangue? Gli faceva schifo solo a pensarci. Quindi Ryner portò avanti la discussione.

    - Valhalla, beh, ci sono 5 continenti, Coolkharea, da dove vengo io, Velnoor, Phaldebar, Maesphit e Yalthren, ma da quest'ultimo, dubito incontrerete qualcuno, o se lo farete... Beh, buona fortuna. Poi c'è anche l'Antartico, ma è ghiaccio e poco altro, oltre a oceani e mari vari. -

    I nomi che aveva detto erano veramente complicati che il suo cervello era già andato in ebollizione; come avrebbe mai potuto impararli in così poco tempo? Un altra cosa che lo colpì fu il numero: loro avevano ben sei continenti, mentre loro a malapena due. Questo voleva dire che il loro pianeta era decisamente più piccolo del loro, a meno che i loro continenti non fossero dei microbi. Congedata molto brevemente la parte geografica, passò a quella storica, rivolgendosi a Huemac.

    - Huemac, lascio spiegare a te la storia, anche perchè ci dovrei pensare bene per ricordarla un po' meglio... -

    Dovevano avere una storia veramente complicata! Già lui non sapeva quella di Bob, figurasi gli altri! La lucertola rispose seriamente al compagno, deludendo le sue aspettative.

    - Mi dispiace deluderla Lord Ryner, ma nei sei anni che sono stato tra le genti esterne, non mi sono mai interessato della storia del mondo.
    So solo poche cose e in maniera molto... anzi, troppo approssimativa per poter dare una spiegazione come ci si attenderebbe. Credo che Lord Leraje, se ovviamente non lo disturba la cosa, potrebbe dire sicuramente di più e decisamente meglio. -


    La situazione stava diventando veramente divertente.

    " E' qui la festa degli scarica barili? "

    Dovette trattenersi per non ridere. Alla fine di tutti i passaparola, Ryner parlò nuovamente; il kusiano iniziava anche a stancarsi di sentire tutte le congetture, ma non poteva fare altro che ascoltare.

    - Prevedo che ci siano solo due possibilità. La prima è che, beh... non possiamo più uscire, perchè non siamo in grado di usare i nostri poteri. La seconda invece, è che aspettare un po' possa far aprire un altro portale dove passare. E' possibile che ci sia un timer casuale per questo fenomeno, consentendoci quindi di uscire dopo un determinato tempo passato assieme. -

    Le cose casuali erano così affascinanti, ma questo voleva dire che avrebbero dovuto aspettare chissà quanto! E se non avessero visto il portale? E se si fosse formato in un posto più lontano e loro non lo avessero ancora raggiunto? Avrebbero rischiato di stare rinchiusi in quel limbo per sempre.

    - Penso comunque che se i portali si aprono a caso, ci converrebbe stare su un punto rialzato così da poter eventualmente avere la massima possibilità di vederne... e magari non entrare subito ma prima controllare se son sicuri, e poi controllare che portino effettivamente a casa. Penso sarebbe meglio controllare prima con una mano, non vorrei che magari se ne aprisse uno che da direttamente nella bocca di un vulcano... -

    Huemac sembrava essere una persona molto più razionale e prudente, e Gurasu non poteva che condividere le sue idee; prima si sarebbero mossi di lì, prima si sarebbe divertito fra le nuvole.

    - Allora basta parlare e cerchiamo questo posto rialzato! -

    Esordì entusiasta, magari rovinando quel momento di serietà generale. Era pronto a partire in ogni momento.
     
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    Vi ho tenuti fermi fin troppo, perdonatemi tantissimissimerrimo.


    Prima che potessi dire o fare qualsiasi altra cosa una luce bianca mi inghiottì completamente, per un paio di secondi non potevo vedere né sentire o percepire nulla al di fuori di essa e poi sentii come di cadere o sprofondare; un paio di secondi dopo ero col sedere per terra in mezzo al deserto dove avevo trovato il portale, per il momento sembravo essere ricomparso solo e soltanto io e non-

    DOVE DIAVOLO ERI FINITO?!

    Una voce fin troppo familiare interruppe il mio flusso di pensieri, l'Ichibi strillava di nuovo nella mia testa e Yukianesa era nuovamente al mio fianco come se non si fosse mai spostata da lì. Qualsiasi cosa fosse successo attraversando il portale, sembrava essersi cancellato ora che ero tornato nel mio mondo; provai anche ad usare il chakra e ci riuscii senza problemi, frugai quindi rapidamente nelle tasche prendendo carta e penna e abbozzando una mappa del nostro mondo per poi reinfilarmela in tasca nella speranza che non sparisse.

    Oooookay, adesso devo solo ritrovare il portale. O Gurasu; sarebbe alquanto imbarazzante perdersi un alleato alla prima missione assieme.

    Ma, per quanto mi mettessi di impegno, non sembrava esserci alcuna traccia del portale che avevo attraversato in precedenza.
     
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    Iniziai a camminare guardandomi intorno, cercando una altura piuttosto elevata, quando mi accorsi che uno dei due tizi strani era sparito.
    Non ci feci più di tanto caso, del resto, non era inverosimile che fosse andato a controllare qualche punto distante da noialtri... come in effetti avrei fatto io una volta visto un punto rialzato.
    Quando guardai nuovamente davanti a me notai delle speci di scalini fatti di nuvole... seguendoli con lo sguardo, mi accorsi che portavano verso una grossa nube sospesa per aria.

    Io andrò quassù... in caso vedo qualcosa, vi avverto.

    Mi arrampicai quindi facilmente tra i vari agglomerati vaporosi insolitamente solidi e scalai senza problemi l'ultimo più grosso fino a trovarmi sulla cima.

    Qui c'è un portale... vedo dove porta.

    Non feci però in tempo ad avvicinarmi che se ne aprì improvvisamente uno proprio davanti a me, prima ancora che potessi voltarmi per osservare quello verso cui mi stavo dirigendo e così mi trovai stranamente nella città velnooriana in cui mi trovavo prima. Mi voltai per andare ad avvertire gli altri, ma il portale era sparito.

    Oh! E io che pensavo che fosse un Wormhole e stesse per arrivare un Saambok!

    disse qualcuno alle mie spalle con aria contrariata, ma lo ignorai, preferendo tornare al mio lavoro... quanto tempo avevo perso là dentro in quel posto impossibile?
    Però almeno una certezza l'avevo: se un passante aveva commentato in quel modo, quella breve avventura non era stata un'allucinazione per via di quella droga.
    stato fisico: illeso
    stato mentale Confuso e basta.
    Annotazioni: Sì, alla fine abbiamo optato per un cambio di turnazione io e Dust... scusate il ritardo.
     
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    Night Walk


    Narrato
    Parlato
    Parlato Leraje
    Pensato

    Uno dopo l'altro, gli altri attorno a me cominciano a camminare, allontanandosi. Con lo sguardo fisso su Leraje, gli faccio cenno con la testa di seguirmi. Il bestione non si preoccupa troppo di fare storie e comincia a camminare sulla mia destra, dietro di me di qualche centimetro. Mi osservo intorno, mentre procedo nella direzione da cui sono venuto. Il punto sembrava quasi uguale, se non per una strana rarefazione improvvisa dell'aria.

    Ehy, forse dovremmo tornar-

    A metà della frase, uno spostamento d'aria simile ad una folata di vento si espande in tutte le direzioni, lasciando al suo posto una distorsione eterea che assomigliava ad una porta invisibile. Il centro emetteva una luce accecante, mentre i bordi erano eterei praticamente invisibili se non ad un occhio attento. Guardo Raj, che a sua volta mi osserva, perplesso.

    Credi...

    Credo che ce ne andremo adesso.

    Spalanco la bocca, inizialmente sorpreso dalla sua risposta, per poi trasformarla in un ghigno riconoscendo quanto il mio compagno sia cambiato rispetto all'inizio, a forza di stare con me. Deciso, muovo i passi verso quella porta, ma prima di entrare, faccio cenno a Leraje di entrare prima di me.

    Eh?

    Ti raggiungo subito... Un attimo.

    Sbuffando, la creatura entra nella porta, svanendo piano piano. Mi volto, quindi, nella direzione generale degli altri, facendo un leggero inchino.

    E' stato un po' un casino, ma... Buona fortuna a tutti.

    Alzo la testa, quindi, e mi rivolgo verso il portale, oltrepassandolo. Da questo momento, chissà se ci rivedremo mai o se i nostri percorsi si incroceranno ancora. Ma questi, ovviamente, non sono problemi su cui spendere troppo tempo.

    Arrivederci, strano mondo. E arrivederci, strani tipi.


     
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    Forse doveva smetterla di fare proposte piene di entusiasmo; forse, per il suo troppo parlare, il signor Walter venne inghiottito da un’entità luminosa e sparì. Erano per caso i dei di cui aveva parlato l’uomo lucertola?

    - Ehm… signor Walter? Signor Walter? Dove è finito?!? -

    Impanicato per la ricerca del superiore in grado, le sue parole non vennero nemmeno prese in considerazione dal rettile che si era incamminato alla ricerca di qualcosa; si fermò davanti a dei soffici scalini fatti da nuvole. Se non fosse stato impaurito dall’improvvisa scomparsa del suniano, probabilmente avrebbe provato a salirle saltandoci sopra con gioia.

    - Io andrò quassù... in caso vedo qualcosa, vi avverto. –

    Sì, sembrava che non gli importasse molto che una persona fosse sparita nel nulla e che lui si fosse messa a cercarla tastando freneticamente il terreno come se sperasse che si aprisse un passaggio segreto spostando una mattonella.

    ” Cosa faccio se no lo trovo più?!? “

    Molto nervosamente, decise di seguire lo straniero che sembrava intento a salire la scala puffosa; arrivato alla base, sentì la sua voce:

    - Qui c'è un portale... vedo dove porta. –

    Fantastico, un portale. Magari, se lo avesse attraversato, avrebbe potuto tornare a casa o andare dove era stato catapultato lo special jonin.

    - Ehy, aspettami! –

    Più veloce che poté, iniziò ad arrampicarsi su quelle che sembravano essere delle rocce dipinte di etere; come aveva potuto scalarle così agilmente? Quando finalmente arrivò in cima, non vide più nessuno.

    - Oh no… Ryner, abbiamo più di un problema… -

    Guardò, dalla sua posizione sopraelevata, in basso, alla ricerca dell’ultimo collega rimasto e non lo vide! Erano tutti spariti ed era rimasto solo lui. Triste, scese la montagna di nuvole e guardò giù verso il profondo blu cielo su cui erano sospesi chissà per quale motivo; come era successo tutto quello? Erano entrati avventamente dentro un portale che li aveva portati in una dimensione in cui non potevano usare il chakra e che sembrava quasi volesse prevenirli dal farsi male: un posto dove la pace trionfava e dove la guerra non esisteva. Forse avrebbe potuto rimanerci a vita… o forse no. Non avrebbe potuto più vedere i suoi amici e i suoi parenti. Era una visione abbastanza triste. Fece qualche passo in circolo sulla lastra del ponte e inavvertitamente mise un piede in fallo; il cielo sotto di sé crollò e si sentì cadere nel vuoto. Sarebbe stato punito dagli dei perché aveva detto loro che tutto ciò non era opera loro? Forse… ma non voleva morire. In un gesto disperato, chiuse gli occhi e provò a richiamare il chakra per creare sotto di sé un tappeto erboso che potesse proteggerlo dalla inesorabile caduta.

    Non seppe come ma era ancora vivo, sano e salvo. Doveva essere precipitato denttro un portale che stava sotto il ponte.

    ” Dei o non dei… ho qualcuno da ringraziare lassù! “

    Ora non gli rimaneva che ritrovare Walter e poi avrebbero potuto tornare nei loro rispettivi paesi.
     
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